Sono poco più di 2.200 voti dividono Alessandra Todde, candidata presidente della Regione Sardegna per il Campo largo del centrosinistra, dal rivale del centrodestra, il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, quando mancano 258 sezioni su 1.844 alla conclusione dello scrutinio, iniziato ben 15 ore. Todde è in lieve vantaggio, ma mancano ancora comuni di peso, come Selargius e Quartucciu, nella Città metropolitana di Cagliari, che non hanno trasmesso alla Regione i risultati di nessuna delle loro sezioni. E non sono ancora completi quelli di Cagliari città, Sassari e Quartu Sant'Elena, dove Todde è in netto vantaggio. Nel Medio Campidano nessun dato da uno dei centri principali, San Gavino Monreale. Nel collegio di Olbia-Tempio risulta ancora non pervenuta La Maddalena, le cui 11 sezioni ieri hanno comunicato per ultime il dato definitivo sull'affluenza, comparsi sul sito della Regione solo dopo mezzanotte, tre ore dopo la chiusura dei seggi. In Gallura mancano anche i risultati delle tre sezioni di Luras, nell’Oristanese le tre di Abbasanta e le due di Bonarcado, oltre alle 9 di Cabras, alle 4 di Cuglieri e alle 5 di Ghilarza. Nel Sassarese, a parte i risultati di alcuni piccoli comuni, mancano quelli delle 13 sezioni di Sorso, delle tre di Villanova Monteleone e delle 4 di Usini. Il voto disgiunto non ha premiato Renato Soru, terzo con la sua Coalizione sarda. Alla sua terza ricandidatura, l’ex presidente della Regione - con risultati ancora parziali - è all’8,4%. Le sue cinque liste (Liberu, Progetto Sardegna, +Europa-Azione con Soru, Vota Sardigna e Rifondazione comunista) fanno peggio: al momento sono al 7,7% e non superano lo sbarramento del 10% previsto dalla legge statutaria elettorale per le coalizioni. Di conseguenza, la Coalizione sarda rischia di non piazzare nessun consigliere. Idem per Lucia Chessa, candidata di Sardigna R-esiste: le percentuali per lei oscillano fra lo 0,9 e l’1%, mentre la sua lista (0,6%) è ben lontana dal 5% di sbarramento previsto per le liste singole. Il meccanismo del voto disgiunto, che consente all’elettore di esprimersi per un candidato non collegato alla coalizione o alla lista prescelta, ha penalizzato pesantemente Truzzu: le sue liste superano il 49%, mentre il candidato presidente è al 45,3% (1.139 sezioni scrutinate su 1.844). Lo scarto di circa quattro punti fra candidato presidente e la sua coalizione è una costante della storia elettorale del centrodestra in Sardegna. Era accaduto anche a Christian Solinas, vincitore nel 2019, e a Ugo Cappellacci (Forza Italia), che perse con Francesco Pigliaru nel 2014. Todde, invece, sta andando meglio delle sue liste: 45,2% per lei e 42,3% per la coalizione, quando i dati non sono ancora definitivi. Quando ormai ci si appresta ad arrivare al 70% di sezioni scrutinate (ora il 67,2%, ossia 1.239 su 1.844) si consolidano i risultati delle singole liste a livello regionale nelle elezioni per il rinnovo dell’assemblea legislativa sarda e l’elezione del governatore. Allo stato attuale Il Partito democratico è il primo partito con il 14,2%, segue Fratelli d’Italia col 13,8%, quindi M5s al 7,7%, Forza Italia al 7% e la Lega al 3,7%. Il Partito sardo d’Azione, movimento del governatore uscente e non ricandidato, Christian Solinas, è attualmente al 5,5%. Risultati elettorali amari per Paolo Truzzu nella sua Cagliari. Il sindaco di Cagliari, quando sono state scrutinate 158 sezioni su 173 nelle quali è suddiviso il comune capoluogo, si trova a inseguire la candidata del centrosinistra Alessandra Todde nella sfida per le regionali in Sardegna. La deputata di M5s, leader del campo largo a trazione Pd-M5s per questa competizione, va verso la vittoria in città con il 51.42%, mentre l’esponente di Fdi, candidato dal centrodestra, si ferma attualmente al 38.29%. I dati ufficiali, che vedono un distacco di oltre 13 punti, sono stati pubblicati sul sito istituzionale del Comune di Cagliari.