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Consulte studentesche, voci democratiche a scuola: al Ministero le delegazioni da Calabria e Sicilia

Studentesse e studenti di tutta Italia in rappresentanza degli organismi regionali hanno incontrato il ministro Valditara e eletto l'ufficio di coordinamento, definendo i temi più urgenti da affrontare

E' stato eletto l'ufficio di presidenza del Coordinamento nazionale delle Consulte studentesche, la voce di studentesse e studenti di tutte le scuole superiori italiane, i cui rappresentanti ne giorni scorso hanno incontrato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nel Salone dei Ministri del Mim. Presenti le rappresentanze regionali delle Consulte provinciali studentesche (CPS) che fanno parte del nuovo Ufficio di Coordinamento Nazionale (UCN). I referenti territoriali riuniti hanno eletto le quattro principali cariche che compongono l’Ufficio Amministrativo delle Consulte: il portavoce nazionale Luca Santo (Lazio), il vice portavoce Matteo Bonetti Pancher (Provincia autonoma di Trento), il segretario Giovanni De Martino (Campania) e il consigliere Riccardo Dallacasagrande (Emilia-Romagna).
“All’interno di ogni scuola – ha dichiarato il ministro Valditara – la partecipazione studentesca trova piena espressione nella Consulta Provinciale degli Studenti. Questo impegno - attuato mediante un’elezione democratica – rappresenta un momento altamente formativo per i giovani. La scuola costituzionale mette lo studente al centro del processo educativo: sin dal primo giorno del mio insediamento ho sempre sottolineato questo principio. Intendo dunque valorizzare il ruolo delle Consulte studentesche, autentica palestra di democrazia. Auguro agli studenti neo eletti buon lavoro, garantendo loro che da parte mia e del Ministero dell’Istruzione e del Merito ascolto e supporto non verranno mai meno, all’insegna di un confronto costruttivo”. Alle Consulte studentesche di Sicilia e Calabria ampio spazio è dedicato ogni settimana sull'inserto Noi Magazine di Gazzetta del Sud, contribuendo alla diffusione tra i giovani dei temi della partecipazione democratica al dibattito istituzionale, anche attraverso questo importante organo di rappresentanza.

Alla Consulta siciliana la delega per i divari territoriali

"L'incontro con il ministro durante i lavori dell'UCN - afferma Caterina La Rocca, studentessa del Liceo Medi di Barcellona, presidente della Consulta provinciale di Messina e coordinatrice delle Consulte regionali siciliane - ci ricorda l'importanza delle Consulte e la necessità che quest'organo di rappresentanza venga ascoltato e convocato dalle istituzioni. Tutte le consulte regionali attendono la convocazione da parte del ministero del CNPC in cui avremo modo di elaborare proposte per tutta la comunità studentesca, in modo trasversale. I lavori dell'UCN oltre alla votazione delle cariche, hanno visto delle deleghe di commissioni, la Sicilia è stata delegata al coordinamento della commissione “Divari Territoriali”, di cui si è discusso molto durante le due sessioni plenarie delle giornate presso il ministero".

Consulte calabresi, tra i temi condivisi la necessità del supporto psicologico

A rappresentare a Roma l’USR Calabria diretto dalla dott.ssa Antonella Iunti, la responsabile delle Consulte, Franca Falduto ed il neo eletto coordinatore dei presidenti calabresi, Filippo Daffinà, che hanno avuto il grande privilegio di colloquiare direttamente con il ministro Valditara a coronamento di plurime sessioni di lavoro. Dopo le elezioni previste dal regolamento si è animato un interessante dibattito su tematiche di grande attualità intorno alle quali sono emersi punti di vista divergenti e convergenti a seconda delle regioni di appartenenza, ma assolutamente non condizionate da pregiudizi o prese di posizione determinate da divari territoriali o appartenenze politiche. E’ noto, infatti, che le Consulte studentesche, e quindi i Rappresentanti che le compongono, ancor più i Presidenti, hanno l’obbligo, dettato dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti e dal Decreto Presidenziale 567 del 1996 con cui furono normate, di non poter condizionare l’andamento dell’organismo istituzionale con ideologie di partito e/o associazionistiche proprio in virtù del rispetto delle opinioni di tutti i componenti democraticamente eletti dagli Studenti delle scuole secondarie di secondo grado d’Italia.

Tra le tematiche, una, su tutte, ha trovato l’accordo unanime, ovvero la richiesta accorata di prevedere capillarmente la presenza di uno psicologo a scuola evidenziando le tante fragilità che troppo spesso, ultimamente, raggiungono un tragico epilogo. Si è discusso anche di complessità nell’organizzazione del curriculo, riguardante specialmente l’ultimo anno del corso di studi in cui sarebbe più utile ed opportuno potersi dedicare con maggiore concentrazione a creare un ponte agevole col futuro universitario. Ed hanno trovato spazio ancora le ataviche questioni legate a trasporti ed edilizia scolastica nonché sicurezza, ambiente, PCTO, diritto allo studio, didattica e formazione dei docenti, valutazione, esame di Stato, valorizzazione della rappresentanza, condividendo un percorso ragionato che ha portato le diverse sensibilità delle Consulte regionali ad una convergenza e, quindi ad una sintesi da esporre e dibattere con il Ministro in un momento così delicato come quello attuale. Il Ministro Valditara ha orientato il suo intervento su una sua visione di una scuola attenta alla formazione della persona e del cittadino e più volte si è soffermato, apprezzandone generosamente e con piena consapevolezza il ruolo, sul lavoro svolto dai docenti referenti, riconoscendone la complessità all’interno di quell’organismo istituzionale importantissimo che le Consulte esprimono attraverso l’educazione all’esercizio della cittadinanza attiva e democratica. Piena soddisfazione è stata espressa quindi da Franca Falduto e Filippo Daffinà nel riconoscere al ministro la volontà di mantenere un dialogo aperto con studentesse e studenti attraverso i loro rappresentanti, prospettando una sistematica programmazione di tavoli tematici di lavoro con le Consulte alle quali è richiesto un contributo serio per lo sviluppo concreto di quel confronto che sta alla base di ogni forma di progresso.

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