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Elezioni europee: da Tajani a Bonaccini big in campo, Schlein verso il sì

Le formazioni per le europee cominciano a prendere forma. E uno dopo l’altro i big entrano in gioco. Correranno il segretario di Forza Italia Antonio Tajani, Emma Bonino per gli Stati Uniti d’Europa e Stefano Bonaccini per il Pd. In attesa della decisione della presidente del consiglio Giorgia Meloni, che ha lasciato intendere di essere pronta a candidarsi, nella direzione del Pd sarà Elly Schlein a sciogliere la riserva: nelle file del partito viene dato per scontato l’impegno della segretaria in prima persona. Insomma, la campagna elettorale per il voto dell’8 e 9 giugno sta entrando nel vivo, anche perché i tempi stringono: il primo maggio le liste dovranno essere pronte.

Fra i big del centrodestra, quindi, solo il segretario della Lega, Matteo Salvini, non ci sarà di sicuro. Mentre Tajani ha tratto il dado: "Puntiamo al 10% - ha detto - perché Forza Italia è l’unico partito percepito dagli elettori moderati come un movimento responsabile e capace».

Al consiglio nazionale di Fi, il vicepremier e segretario del partito ha annunciato che correrà come capolista ovunque tranne che nelle Isole, dove a guidare gli azzurri sarà l’eurodeputata Caterina Chinnici, figlia di Rocco, il magistrato ucciso dalla mafia. Per il Pd, la segretaria illustrerà lo schema in direzione domenica.

Schlein dovrebbe correre come capolista nelle Isole e al Centro. Al Nazareno il lavoro per la composizione delle liste andrà avanti fino all’ultimo minuto, ma l’accordo fra le varie anime del partito pare vicino. Lo fa pensare l’annuncio ufficiale della corsa di Bonaccini come capolista nel Nord est: il governatore dell’Emilia Romagna, che è anche presidente del partito, è il leader della minoranza interna dem.

«Dobbiamo schierare tutte le energie migliori di cui disponiamo - ha detto Schlein - la sua esperienza decennale da presidente dell’Emilia-Romagna e il suo ruolo di presidente del Pd ne fanno una proposta molto forte per la battaglia che dobbiamo condurre e l’Europa che vogliamo costruire».

In caso di elezione - praticamente scontata - Bonaccini dovrà lasciare in anticipo la guida della Regione Emilia Romagna: «Per me è stata una riflessione lunga», ha detto il governatore in un videomessaggio, ma «oggi non finisce nulla, oggi è un nuovo inizio. Abbiamo ancora tantissima strada da percorrere insieme».

Al sud la capolista Pd è Lucia Annunziata, mentre per il Nord ovest si parla di Cecilia Strada, figlia di Gino, fondatore di Emergency. Ha invece deciso di non correre il deputato ed ex ministro Andrea Orlando: «Il mio compito è rimanere qui - ha detto a un evento in Liguria - e aiutare il processo politico che deve andare avanti». Capolista già scelti anche in casa Stati uniti d’Europa, che raggruppa una serie di forze, come Più Europa, Italia viva, Psi e Radicali.

Emma Bonino guiderà al Nord ovest, Graham Watson (Alde) al Nord Est, al centro Giandomenico Caiazza, storico avvocato di Enzo Tortora, al sud il segretario del Psi Enzo Maraio e nelle isole Rita Bernardini dei radicali. «Non c'è nessuno di Iv - ha sottolineato Matteo Renzi - Non siamo a mettere le bandierine, noi siamo qua per dire che al progetto degli Stai uniti d’Europa crediamo come scelta costitutiva».

L’annuncio è stato fatto durante un’iniziativa di presentazione del simbolo. Dove non sono mancate le stoccate al leader di Azione Carlo Calenda: "Questa non è la lista Bonino-Renzi - ha detto Bonino - Ho fatto una proposta politica e sono grata a tutti coloro che hanno sposato il progetto con entusiasmo. Confesso un dispiacere, speravo che Calenda superasse le polemiche italiane, da lui provocate, ma ha scelto la divisione».

Non si fermano le polemiche a destra per la candidatura con Verdi-sinistra di Ilaria Salis, l’insegnante-attivista detenuta in Ungheria. «Ho sempre detto che a mio giudizio era un errore politicizzare la vicenda perché non avrebbe agevolato la nostra attività», ha detto Tajani parlando da ministro degli Esteri. Mentre il padre di Ilaria, Roberto, ha confermato che anche il Pd si era fatto avanti: «Io avrei preferito si candidasse con loro - ha detto a Repubblica - Mia figlia però ha una storia politica che non può rinnegare».

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