Al termine della prima giornata di voto per eleggere il presidente della giunta regionale e 20 consiglieri, in Basilicata la prospettiva di un’affluenza ai seggi che farà fatica ad arrivare al 50 per cento - anche se si voterà fino a lunedì, dalle ore 7 alle 15 - comincia a farsi concreta. Alle 19 di domenica è andato a votare il 27,56 per cento dei circa 568 mila lucani aventi diritto: nelle elezioni regionali del 2019 - quando però si votò soltanto la domenica - alla stessa ora la percentuale dei votanti era già al 39,24 per cento. In provincia di Potenza, la percentuale è stata del 26,88 per cento (39,24 per cento nel 2019), in quella di Matera del 29,11 (era stata del 40,82 cinque anni fa). Neanche Potenza e Matera hanno fatto meglio: il capoluogo di regione ha raggiunto il 38,72 per cento (nel 2019 la percentuale era stata del 53,89); nella città dei Sassi è stata del 30,79 contro il 44,39 per cento di cinque anni fa. Del resto, è stato possibile accorgersi che l’affluenza alle 682 sezioni allestite nei 131 comuni lucani non è stata particolarmente alta anche soltanto visitando gli istituti scolastici che le ospitano e i loro dintorni: nessuna ressa e poche automobili parcheggiate fuori posto.
La scarsa affluenza - almeno finora - rende ancora più combattuto il confronto tra centrodestra e centrosinistra. Lo schieramento che sostiene Vito Bardi, ricandidato dal centrodestra «allargato» ai partiti di Calenda e Renzi, conta proprio sul lavoro svolto dai candidati stretti attorno ai sette simboli che compaiono sulla scheda consegnata agli elettori. Cinque i simboli che sostengono il candidato presidente del centrosinistra, Piero Marrese, che conta principalmente sull'alleanza fra Pd e M5s. C'è curiosità per capire quanto consenso raccoglierà Eustachio Follia, leader lucano del movimento politico europeo Volt. E quindi, fra un elettorato che non ha affollato le 682 sezioni allestite nella regione e un pronostico sull'esito del voto tutto da chiarire, una curiosità e una puntata polemica hanno animato la prima giornata delle elezioni.
La curiosità riguarda un vassoio di dolci per la colazione portato in un seggio di Lagonegro: peccato che la confezione di cartone bianco portasse attaccato il «santino» di un candidato dello schieramento di centrodestra. Un tentativo in extremis di raccogliere qualche voto? E’ difficile crederlo ma su questa curiosità scatta poi la polemica. «Basilicata Casa Comune» - lista dello schieramento di centrosinistra - ha attaccato duramente il candidato ritratto nell’immagine, dicendo che «si è oltrepassato ogni confine etico e di legalità». Nel ricordare che «la legge impone di rispettare la neutralità e l’integrità dei luoghi di voto, garantendo che ogni cittadino possa esprimere liberamente la propria scelta senza influenze esterne», la lista ha definito l’arrivo del portavivande "targato» «un tentativo grave di influenzare gli elettori con gesti di cortesia» che si trasformano - proprio per la presenza del «santino» - di «un atto illegale». Sul filo della battuta, le parole di Enzo Amendola (Pd) che si complimenta con Marrese per il «sorriso» sfoggiato al seggio dove l’aspirante presidente della Regione ha votato. «Bravo Piero Marrese, avrei pubblicato anche la foto del principale avversario di Piero, ma Bardi ha già votato?».
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