Salvini "Non mi sentivo di candidarmi alle europee". Vannacci? "Frainteso. A sinistra candidano una detenuta"
«Faccio il ministro, mi occupo di treni, di codice della strada, di case e del piano casa, di porti e aeroporti. Ho 18 ore al giorno per occuparmi di questo. Poi, ovviamente, farò campagna elettorale, ma non me la sentivo di farlo da candidato». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini a Giù la Testa su Rai Radio 1 parlando delle prossime europee «Non commento le scelte degli altri - ha quindi aggiunto -, se gli altri lo hanno fatto, hanno fatto bene. Io da segretario della Lega ho la consapevolezza di aver creato una squadra con liste forti. Dal nord al sud anche con persone che non hanno la tessera della Lega in tasca». Vannacci sulle classi per disabili? «Mi sembra una tempesta sul nulla. Su parole che sono state volutamente fraintese. Se a sinistra candidano una ragazza detenuta con accuse pesantissime, non vedo perchè un generale che ha difeso l’Italia ma con la colpa di aver scritto un libro che può piacere o no, non possa candidarsi». Salvini ha poi sottolineato che «A settembre con i ministri leghisti della scuola e della disabilità abbiamo assunto 13mila insegnanti di sostegno. Stiamo lavorando per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Occorre includere. Se ci sono disabilità gravissime vanno assistite, non basta l’insegnante di sostegno. Avere ragazzi speciali in classe è un valore aggiunto». Sull'ipotesi di un esercito europeo, il vicepremier tira dritto. «Chi sceglie la Lega fa una scelta chiara di pace. Io la penso in maniera esattamente opposta rispetto a Macron. Non voglio neanche mezzo soldato italiano a combatter fuori dai nostri confini, l’Europa è nata per la pace. E Macron dice bestialità quando ipotizza eserciti europei in Ucraina. Io - ha continuato - non voglio neanche mezzo soldato italiano a combattere fuori dai nostri confini». E a questo proposito ha scandito: «l'Europa faccia meglio alcune cose, come la difesa dei confini, ma no all’improbabile esercito comune che non si sa da chi sarebbe comandato o pagato. Che poi se a comandare fosse Macron avremmo guerre in mezzo mondo». «Spero che il 2024 sia l’anno della fine del conflitto», ha concluso dicendo di sperare che questo avvenga anche prima delle elezioni americane di novembre. Infine una bordata sui migranti. "Avremo un'altra estate di sbarchi. Stiamo lavorando con la Libia, con la Tunisia, con l’Albania, però se l’Europa si volta dall’altra parte...»