«Le truppe ex sovietiche che arrivano a Kiev sarebbero un elemento totalmente destabilizzante per l'Europa e per il mondo. E porterebbero inevitabilmente a uno scontro con altre nazioni che non accetterebbero i carri armati russi al confine». Lo spiega il ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista al Messaggero in cui parla del conflitto ucraino e della necessità di continuare sostenere il Paese.
«Se dovessero espugnare la capitale ucraina - prosegue - si aprirebbe uno scontro drammatico. Purtroppo temo che Putin voglia tutta l’Ucraina e in più nessuno ci assicura che si fermerà all’Ucraina. E’ evidente che ha in mente un ordine internazionale, in cui chi è più forte, se e quando vuole, si prende le altre nazioni».
Secondo il ministro la spesa militare italiana va aumentata. "Dobbiamo porci il problema se vogliamo essere all’altezza della sfida tremenda che è stata scatenata. Gli Stati Uniti - sottolinea - sono ben oltre il 3 per cento, nel rapporto con il Pil, per le spese militari. La Gran Bretagna ha appena dichiarato di voler superare il 2 e mezzo. La Polonia è al 4. La Francia e la Germania hanno raggiunto il 2. L’Italia è tra i pochissimi Paesi della Nato di gran lunga sotto l’obiettivo che tutti i governi di tutti i colori politici, succedutisi in questi anni, si sono impegnati a raggiungere». Le spese per la difesa vanno però «escluse dal calcolo del deficit proprio per evitare che incidano su altre» perché «come dimostra la vicenda ucraina, non esisteranno più welfare, sanità, istruzione, libertà. L’Italia deve assumersi la responsabilità e decidere che cosa vuole essere nel consesso internazionale. Vuole essere un Paese che conta? O un Paese struzzo che mette la testa sotto la sabbia e si affida al caso?», conclude.
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