Martedì 26 Novembre 2024

Premierato, si alzano i toni al Senato. La Russa applica il primo "canguro". Boccia (Pd): "Le regole del gioco non sono chiare"

Botta e risposta in Aula del Senato sul premierato inglese tra Marcello Pera e Dario Parrini del Pd durante l’esame del ddl Casellati. L’ex presidente del Senato ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori e ha detto: «Signor Presidente vorrei chiederle se non può prendere in considerazione la sospensione dei lavori dell’Assemblea per dieci minuti, per poter digerire le notizie che ci arriva adesso delle agenzie, ovvero che il Primo Ministro della Britannia si sta recando a Buckingham Palace per chiedere lo scioglimento del Parlamento il 30 maggio e convocare le elezioni generali il 4 luglio. Lei capisce che questo è l’uomo solo e nero al comando e noi dovremmo riflettere su questa esperienza» ha aggiunto ironicamente con un riferimento al suo intervento di ieri. Parrini in un successivo intervento ha replicato: «il presidente Pera ha fatto un parallelo tra il vostro premierato e il premierato britannico, ma siete sfortunati in questo parallelismo. Vi informo che il primo ministro inglese non viene eletto direttamente dal popolo, e vi do la notizia che Sunak è il terzo primo ministro della legislatura: il primo è stato Boris Johnson, la seconda è stata Liz Truss, che è stata una sciagura, e Sunak è stato il terzo. E vi do un’altra notizia: il primo ministro britannico, come quello svedese, ha il potere di sciogliere il Parlamento perché quei due Paesi sono monarchie, non hanno il presidente della Repubblica. Che c'azzecca l’Italia con quei due Paesi» ha concluso tra gli applausi dei senatori d’opposizione.

La Russa applica il primo "canguro"

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha applicato per la prima volta, già al secondo emendamento al ddl sul premierato, la cosiddetta regola del canguro. Essa consente di bocciare con un solo voto una serie di emendamenti simili, che differiscono solo per pochissimo. Nello specifico le opposizioni avevano presentato una serie di emendamenti riguardanti il potere del capo dello Stato di nominare dei senatori a vita. Il primo emendamento fissava in 10 il numero dei senatori a vita nominabili dal Presidente della Repubblica, e i successivi facevano scalare questo numero fino ad uno. Si è trattato di un «mini-canguro» perché il voto unico ha consentito di evitare il voto di soli altri nove emendamenti.

Boccia (Pd): "Canguro senza regole, chiediamo capigruppo"

«Chiediamo la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo domani mattina prima dell’inizio dei lavori d’Aula. Vorremmo avere, prima dell’ingresso in Aula, chiare le regole del gioco. Abbiamo 144 emendamenti all’articolo 1. Con il meccanismo che ci è stato comunicato non prima dei pareri ma dopo i pareri, e quindi durante le votazioni, possono saltare da calcoli che stiamo facendo dai 42 ai 69 emendamenti e se così fosse, con questo meccanismo comunicato in fretta e furia tra una contesa e l’altra, è saltato un terzo del monte degli emendamenti all’articolo 1. Se queste sono le regole del gioco chiediamo chiarezza perché pretendiamo di conoscere le regole del gioco prima di entrare in Aula. Se non fosse così sarebbe un 'liberi tuttì che non farebbe bene a nessuno». Lo ha detto nell’Aula di Palazzo Madama il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo Pd.

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