Lunedì 23 Dicembre 2024

Manovra, il governo smentisce il taglio dell’assegno unico: “Fake news fantasiose e senza fondamento”

«Respingiamo con forza l’ennesima fake-news rivolta contro l’operato del governo Meloni: l’assegno unico non è in pericolo. E’ opportuno ricordare a Repubblica e ad altri spacciatori di notizie non verificate che questo Esecutivo ha investito ingenti risorse in favore delle famiglie italiane, dunque sarebbe illogico pensare a un arretramento nella prossima manovra. Sostenere le madri lavoratrici, la natalità e il potere d’acquisto delle famiglie restano punti cardine di Fratelli d’Italia e del Governo». Lo dichiara in una nota il senatore Guido Liris, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio. La reazione di Forza Italia alle indiscrezioni «E' una fake news smentita anche dal ministro Giorgetti». Così Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, interpellato da Affaritaliani.it, commenta l’indiscrezione di questa mattina del quotidiano la Repubblica sulla cancellazione dell’assegno unico da parte del governo Meloni con la Legge di Bilancio dal prossimo anno. «Solo da domani con il primo confronto tra i leader della maggioranza di governo si inizierà a parlare della Legge di Bilancio per il 2025 in senso generale e degli impegni nei confronti della Commissione europea. Questa della cancellazione dell’assegno unico appare come una totale fake news», conclude Barelli. La risposta della ministra Eugenia Roccella «Non so se la rassegna stampa mattutina debba essere intesa come il sequel della falsa radiocronaca sullo sbarco dei marziani sulla terra di Orson Welles oppure vada presa sul serio e dunque considerata come procurato allarme. Ci auguriamo che le settimane che ci separano dalla presentazione della manovra non trascorrano tutte così, altrimenti c'è da preoccuparsi sul serio sullo stato dell’informazione in Italia». Lo afferma Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. «La verità - prosegue Roccella - è una sola: che il nostro governo ha sempre messo le famiglie al centro delle proprie priorità, le ha sempre sostenute come certificato dall’Ufficio parlamentare di bilancio (che ha quantificato in oltre 16 miliardi i benefici netti derivati quest’anno alle famiglie dalle politiche dell’esecutivo), e ovviamente continuerà a farlo. Se c'è qualcuno che ha sollevato contestazioni sull'assegno unico non è certo il nostro governo, che anzi lo ha aumentato e ne ha corretto alcune criticità, ma è l’Unione Europea, che ha aperto sul provvedimento una procedura di infrazione». La posizione dell'Unione Europea e l'invito al dibattito E' sulle richieste della UE che sarebbe giusto informare i cittadini e aprire il dibattito con l’opposizione, cosa che più volte e con forza abbiamo chiesto, ma senza risposta. La UE chiede di cancellare completamente il requisito della residenza in Italia (attualmente di due anni) per i percettori dell’assegno non lavoratori, e anche quello della durata del rapporto di lavoro (attualmente di almeno 6 mesi), e addirittura di riconoscere l’assegno anche a chi ha figli residenti all’estero», aggiunge Roccella. "Non servirebbe più quindi vivere nel nostro Paese, ma basterebbe lavorarci anche solo per un giorno per fruire del contributo. Queste modifiche, già pesanti per l’equilibrio dei conti dello Stato, avrebbero ulteriori implicazioni potenziali che andrebbero ben oltre quelle immediate, e per via giudiziaria potrebbero portare a un effetto domino incontrollabile», sottolinea la ministra. "Dopo quello che è accaduto con il superbonus edilizio, che è arrivato a pesare sull'Italia per l’equivalente di venti finanziarie, è un’esperienza che sarebbe consigliabile non replicare. Sulle contestazioni dell’Europa all’assegno unico - prosegue Roccella - abbiamo chiesto più volte a tutte le forze politiche di esprimersi, abbiamo chiesto unità nella difesa di questo strumento perchè è una questione che riguarda il bene comune, il bene delle famiglie italiane e non un interesse di parte. Ricordiamo tra l’altro che il modo in cui la misura è stata costruita è decisione del governo precedente e non di quello attuale, che pure è impegnato in una importante battaglia di difesa. "Rinnoviamo quindi l’invito a tutte le forze politiche a pronunciarsi, perchè più che le fantasie di fine agosto, vorremmo conoscere l’opinione di politici e operatori dell’informazione sulla procedura di infrazione europea. Una sola cosa è chiara e indiscutibile: che il nostro governo non sottrarrà mai un solo euro alle famiglie, nei confronti delle quali il nostro impegno resta prioritario e trasversale a tutti i ministeri», spiega la titolare della Famiglia, della Natalità e delle Pari Opportunità. "Abbiamo impiegato per le famiglie tutte le risorse possibili, e non ci sono stati avanzi perchè l’incremento dell’assegno, in particolare per le famiglie numerose e per quelle con particolari fragilità, è stato significativo, con una crescita della spesa da 16 a 20 miliardi. Continueremo a stare accanto alle famiglie e ai bambini, e su questo non c'è alcun dubbio. Finchè ci saremo noi al governo, i marziani sulla terra non arriveranno e le famiglie saranno sostenute», conclude.

leggi l'articolo completo