Dalle chat "piccanti" alle polemiche, Boccia al contrattacco: "Meloni sessista contro di me, Sangiuliano è sotto ricatto"
C'è un po' di tutto. I viaggi, lo staff, l’ormai famoso decreto, ma (forse) soprattutto le chat, conversazioni al telefono di un ministro con i suoi colleghi. E un riferimento diretto, da donna a donna, al presidente del Consiglio, perchè è a Giorgia Meloni che Maria Rosaria Boccia, nella sua intervista a La Stampa, si riferisce quando dice che «chi si richiama ai valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ha fatto l’altra persona quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che il compagno aveva violato un sentimento d’amore». Boccia accusa la premier Giorgia Meloni di aver usato "comportamenti sessisti" contro di lei, definendola "l'altra persona" della relazione con il ministro Gennaro Sangiuliano. "Chi si richiama ai valori dell'essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ha fatto l'altra persona (Meloni, ndr) quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che il compagno (Giambruno, ndr) aveva violato un sentimento d'amore. Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome", afferma Boccia. "I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto lei - incalza - anche utilizzando i social perchè una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne. Inoltre non si può dirsi cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessista", rivendica l’imprenditrice campana. "Perché ho registrato tutto da un certo punto in poi? Perché il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto: 'io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l'istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai'", afferma la Boccia sulla ragione per cui ha deciso di tenere le prove dei suoi rapporti con il ministro della Cultura e del suo ruolo al ministero. Quando ha detto questa frase? "A fine luglio". Ha altre registrazioni, audio, video? "Ho semplicemente dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta. Documenti che la segreteria e il gabinetto del ministro mi hanno fornito". "Chi sono i veri ricattatori nei palazzi del potere? Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro", dice la Boccia sul fatto che Sangiuliano sarebbe "sotto ricatto. Ci sono alcune persone che lo ricattano per delle agevolazioni che hanno avuto", precisa. Chi sono queste persone lo dovrebbe dire lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali", aggiunge. Il ministro è sotto ricatto della politica? "Questo dovreste sempre chiederlo a lui". Quanto ai file conservati, coinvolgono altri politici, ministri, la premier Meloni? "Io ero a stretto contatto con il ministro. Quindi ho ascoltato telefonate e ho letto messaggi", risponde. Ma non è finita qui e l'imprenditrice potrebbe fornire nuovi dettagli in interviste che avrebbe programmato sulla stampa e in tv. A questo punto arriva una questione più delicata, quando l’intervistatore domanda se ci sono file che coinvolgono altri politici, ministri, la premier Meloni. «Io - è l’asciutta risposta - ero a stretto contatto con il ministro. Quindi ho ascoltato telefonate e ho letto messaggi». C'è spazio anche per una, chi sa quanto davvero praticabile, via per comporre la vicenda, almeno quanto ai rapporti con Gennaro Sangiuliano? «Io sono sempre aperta alle persone per bene. Quindi se lui si pente delle bugie che ha detto e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono, di certo lo perdono». «Sono una persona cristiana che - assicura Maria Rosaria Boccia - crede nei valori». Boccia torna su quando ha conosciuto Sangiuliano, sulle vicende del decreto di consulenza, «gratuita» tiene a sottolineare, poi saltato. E sulle chat. Qui Boccia conferma «che il ministro è un po' confuso. Perchè il giorno prima ha detto che nelle nostre chat potevano esserci solo delle foto carine, non compromettenti e qualche cuoricino o qualche emoticon carina. Ma - annota allora - un conto è dire quello che ha detto il giorno prima, ovvero che ci sono delle chat blande, un altro è dire che ci sono delle chat con una persona con cui hai una relazione». «Con una persona con la quale ho una relazione - arriva al dunque Boccia - non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo della nostra vita personale quotidiana. Semmai - butta lì - posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante». Intanto Sangiuliano valuta un esposto in Procura sul caso Boccia. "Nella giornata di domani il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano avrà un incontro con i suoi legali per valutare la presentazione di un esposto presso la Procura della Repubblica", si legge in una nota diffusa dal ministero. Boccia afferma poi che le missioni fatte con Sangiuliano non erano sempre legate all'attività del ministro. "Abbiamo fatto anche trasferimenti personali. Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma siamo arrivati in macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell'Aeronautica a Roma". Come può documentare questi viaggi? "Ci sono foto, video e chat con le persone che ci stavano aspettando. Ad esempio al concerto de Il Volo c'era il capo segreteria che ci attendeva con un amico", aggiunge. Ancora in bilico, dunque, e sempre con la spada di Damocle di possibili nuove rivelazioni, chat, foto, registrazioni o documenti che potrebbero vanificare il doloroso bagno di sincerità con cui il ministro della Cultura ha provato mondare in tv la sua immagine compromessa dallo scandalo di Pompei. Dopo l'intervista al Tg1, Gennaro Sangiuliano torna a provare a riprendere il tran tran di lavoro al Collegio Romano, ma dire che le acque per lui si siano placate sarebbe una bugia.