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Regionali in Liguria: Marco Bucci vince sul filo di lana, Orlando tradito dal M5s

Il primo ad annunciare apertamente la sconfitta del candidato del centrosinistra Orlando è stato l’ex ministro Scajola: «C'è uno scarto di 15 mila voti».

Marco Bucci è il nuovo governatore della Liguria con una vittoria che, in base alle sezioni scrutinate e alle ultime proiezioni, arriva sul filo di lana. Con uno scarto di qualche migliaio di voti rispetto a circa un milione e 400 mila elettori. Andrea Orlando chiama il suo avversario e si complimenta per la vittoria. Il centrodestra rivendica un successo acquisito, dopo un saliscendi che ha mostrato a più riprese come la Liguria sia divisa in due: il centrosinistra sfonda nel centro levante e quindi a Genova e nello Spezzino mentre il Savonese e soprattutto l’Imperiese, grazie in particolar modo all’impegno di Claudio Scajola, a partire dal contributo sulla scelta del candidato Bucci, mostrano una forte connotazione di centrodestra.

«Congratulazioni a Marco Bucci per la vittoria alle elezioni regionali in Liguria! Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti»,afferma sui social la premier e leader di FdI Giorgia Meloni. «Con la sua guida, la Liguria potrà contare su un amministratore capace e determinato, pronto a lavorare instancabilmente per il bene di tutti i liguri - aggiunge Meloni -. Avanti, insieme, con la stessa dedizione che guida la nostra azione in tutta Italia». Soddisfazione anche di Antonio Tajani che si congratula sottolineando la «vittoria del buon governo».

«Bucci ha vinto - esulta Claudio Scajola, plenipotenziario del centrodestra a Imperia -. Sarà un grande presidente della Liguria. Dal Ponente, che ha dato un grande contributo, gli giungano migliori auguri di buon lavoro». La sorpresa, tra i partiti, viene però dal Pd che supera, con un vero e proprio exploit, il 28 per cento dei consensi, seguito da Fdi al 14,8, dalla lista civica che sostiene neo governatore al 9,4, dalla Lega all’8,5, da Fi al 7,9 e Avs al 6,2, Orgoglio Liguria al 5,7%, Orlando presidente al 5,4 e i 5 stelle al 4,6, più che dimezzato rispetto al 10,2 per cento delle europee e al 12,7 delle politiche del 2022. Certo, la vittoria di Bucci non ha i numeri delle precedenti elezioni, quando Giovanni Toti venne riconfermato alla guida della Regione sostenuto dall’intero centrodestra: Toti allora ottenne la riconferma con 383.053 voti, il 56,13% del totale, seguito dal candidato del campo largo centrosinistra-M5S (senza Italia Viva)-Ferruccio Sansa con 265.506 voti, fermo al 38,90%. Giovanni Toti, che si è dimesso dall’incarico a causa dei suoi guai giudiziari, è rimasto comunque sullo sfondo di queste elezioni fornendo tra l’altro al candidato Bucci quella chiave civica che, secondo Claudio Scajola, doveva essere l’anima acchiappavoti della coalizione. Nel centrosinistra il dato che salta più agli occhi è il drammatico calo del Movimento Cinque stelle, primo autore dell’allontanamento di Renzi e di quell'Italia viva che, confermando l’appoggio a Marco Bucci nel Comune di Genova, ha giocato sulla sponda opposta. Certo, Orlando - che con Schlein ha sostenuto fino all’ultimo momento l’attivazione di quel 'campo largò nel quale riponeva buona parte delle speranze di riprendersi la Liguria dopo 9 anni di governo di centrodestra - probabilmente non si aspettava questo risultato e la disfatta dei 5 stelle. E il M5s - si ragiona nel centrosinistra - sembra anche non aver non retto all’onda d’urto delle polemiche interne tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo . «Oggi hanno perso Conte e chi mette veti», rivendica Renzi.

L’idea Bucci, dopo un lungo tira e molla nell’alleanza, è stata partorita da Salvini, Tajani e Meloni, ma è stata proprio la premier a fare la telefonata decisiva per convincere il sindaco di Genova a scendere in campo. Pure per questo motivo, anche se sotto traccia qualcuno tra gli alleati sottolinea il calo di Fdi, nel partito di via della Scrofa si rimarca come la vittoria che si annuncia per Bucci è targata soprattutto Meloni.

Ma è tutto il centrodestra che si appresta a festeggiare. E’ stato decisivo il ponente ligure, sono state importanti le liste civiche, ma aver di nuovo conquistato la regione viene ritenuto «un risultato straordinario». «Abbiamo fermato la spallata del centrosinistra al governo», il 'refrain' nelle forze politiche che sostengono l’esecutivo, «e abbiamo stoppato l’affondo dei giudici». «I liguri hanno scelto bene, il lavoro paga», dice il leader della Lega Salvini. «L'obiettivo era vincere tutti insieme», dice il responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, «il centrosinistra diceva di avere la vittoria in tasca e si schianta ancora una volta con la realtà».

Le vicende che hanno coinvolto l’ex governatore Giovanni Toti sono del resto state dimenticate da tempo, la campagna elettorale è stata improntata sulle differenze tra «chi dice sì e chi dice no», su chi «vuole le infrastrutture e chi guarda al passato».

Marco Bucci è nato a Genova il 31 ottobre 1959. Ex dirigente di numerose industrie in Italia, Svizzera e Usa. Frequenta prima il liceo classico Andrea D’Oria e poi l’Università di Genova, presso la quale fra il 1979 e il 1985 si laurea sia in farmacia, che in chimica e tecnologie farmaceutiche. Dalla metà degli anni '80 sino alla fine degli anni '90 lavora nel settore chimico per 3M, per poi passare dal 1999 al 2006 a Kodak, e poi a Carestream Health dal 2007 sino al 2016, occupandosi con ruoli dirigenziali di piani di espansione dei diversi marchi nel mondo] Nella sua carriera da manager nell’industria farmaceutica, ha vissuto e lavorato a Ferrania, Genova, Ginevra (Svizzera) e Rochester (Stati Uniti). Dall’ottobre 2015 al giugno 2017 è stato amministratore delegato di Liguria Digitale. Sindaco di Genova Alle amministrative 2017 candidato a sindaco per il centrodestra composta da FI, Lega Nord, FdI Alleanza nazionale, Direzione Italia-Lista Musso e dalla lista civica Vince Genova. Va al ballottaggio con il candidato del centrosinistra con il 38,89% dei consensi e vincerà con il 55,24% divenendo così il primo sindaco di Genova di centrodestra del secondo dopoguerra, il primo a guidare una giunta non di centrosinistra dal 1975. Si ricandida a sindaco alle comunali del 2022, sostenuto dalle liste Toti per Bucci, Forza Italia, Lega, FdI Gente d’Italia, Udc, Nuovo Psi e dalle liste civiche Vince Genova e Genova Domani. Il 13 giugno viene rieletto al primo turno con il 55,49% delle preferenze (pari a 112.457 voti), con un distacco di oltre 17 punti percentuali dall’avversario del centro-sinistra Ariel Dello Strologo. Tra i primi impegni che prenderà riguarderanno le infrastrutture, tra cui la Gronda di Genova, il terzo valico e la nuova diga. Bucci si impegna anche sull'alta velocità Genova-Torino e il miglioramento dei collegamenti tra la costa e l'entroterra. Ma la sanità rappresenta il punto focale del suo programma con la costruzione di quattro nuovi ospedali, l'aumento delle risorse pe le prestazioni mediche. Un capito del suo programma riguarda l’energy Valley ( la Valle dell’energia), con un impegno quantificabile in 300 milioni di euro per sostenere il tessuto imprenditoriale e il finanziamento di start up.

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