Al Palazzo dei Congressi di Roma domina il blu. Colora pannelli, tappeti, grafiche e striscioni. Il giallo, colore legato storicamente al M5s, è solo quelle delle 5 Stelle, che pure compaiono nel lego di "Nova", la kermesse che chiude l’Assemblea Costituente del Movimento. Gli iscritti registrati per l’evento sono circa 3500, oltre 2 mila i posti a sedere. Il palco nella sala principale è circolare.
Contornato da centinaia di sedie disposte a cerchio, come se fosse un’assemblea delle origini. «Come l’abbraccio di una comunità che si riunisce per discutere», commenta qualcuno. Sulle poltroncine al centro della sala, si alternano big del Movimento e ospiti esterni: professori universitari, scrittori, scienziati, premi Nobel per l’economia, giornalisti. Dibattiti su salute, scuola, ambiente, lavoro, lotta alle mafie, giustizia, informazione e pace. Rappresentati e affrontati tutti e cinque i temi racchiusi nelle stelle del simbolo. La partecipazione dei militanti è attenta. Resistono a ore no stop di discussione sul palco e, a tratti, si animano. Tra i passaggi più applauditi nei vari panel, l’appello per la pace e per lo stop alle armi, la lotta al neoliberismo e alle élite, la rivendicazione di una «identità forte» del Movimento. Nel primo giorno di kermesse, non è mancata la contestazione di un ristretto gruppo di militanti, critici sul percorso Costituente. Fischi e mugugni anche quando Enrico Mentana parla di governo Draghi e di esigenza del centrosinistra di compattarsi.
Il campo largo e le alleanze sono i temi che dividono gli animi della base pentastellata e spaccano la platea. La domanda che si ripete in quasi tutti i dibattiti è quella sul progressismo. Non a caso, la definizione di «progressisti indipendenti» e lo schieramento nel «campo progressista» sono le opzioni tra cui gli iscritti stanno votando. Per il presidente Giuseppe Conte, che si aggira tra gli stand tra selfie e strette di mano, «dirsi progressisti è uno spartiacque fondamentale». Tra i militanti, così come tra i big, il dibattito è in corso. Si discute tra gli stand dei gruppi di Camera e Senato e del gruppo dell’Europarlamento. Particolarmente participato il banchetto del Network Giovani del M5s, che da questa Assemblea dovrebbe uscire rafforzato.
Beppe Grillo sui social: "Da francescani a gesuiti"
«Da francescani a gesuiti». È questa la frase del nuovo stato WhatsApp di Beppe Grillo. Un post che arriva mentre si sta chiudendo l’Assemblea Costituente del M5s. La frase si accompagna a una foto che ritrae la reliquia del santo nella chiesa di San Francesco a Ripa a Roma. La targa recita: «sasso dove posava il capo il serafico padre San Francesco». Nelle votazioni, gli iscritti decideranno se diminuire i poteri o eliminare il ruolo del garante, che Grillo ricopre.
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