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Ponte sullo Stretto, il ministro Pichetto: "L'opera supera primo step Via-Vas. L'opposizione va all'attacco

Pichetto, a nuova riunione Ue intesa su price cap possibile

Sono ben 239 le richieste di integrazione al progetto del Ponte sullo Stretto da parte della Commissione tecnica per la Valutazione di impatto ambientale del ministero dell’Ambiente. Esse, spiegano le associazioni ambientaliste, attestano «l'impossibilità di approvare un Progetto (non) Definitivo e il fatto che passare al Progetto Esecutivo e aprire i cantieri prima dell’estate o entro fine anno sia semplicemente una chimera. A questo punto i proponenti si dovranno arrampicare sugli specchi per rispondere alla Commissione entro 30 giorni e i successivi 30 il pubblico potrà controdedurre».

Le richieste della Commissione Via-Vas del Mase erano attese, non rappresentato assolutamente una bocciatura del Ponte sullo Stretto, ma sono legittime integrazioni proporzionate ad un progetto enorme, con oltre 8mila elaborati» ha detto invece Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, intervenendo a «Tagadà», su La7.

«Ho sentito pochi minuti fa il ministro Pichetto Fratin e anche Pietro Ciucci, e non ci sono criticità. La Società Stretto di Messina ha un mese di tempo per rispondere alle richieste della Commissione Via-Vas - che, lo ripeto, sono tante perché il progetto è straordinariamente grande - e lo farà nei tempi previsti».

E intanto proprio il ministro Pichetto chiarisce: «Nella giornata di lunedì 15 aprile, entro il termine stabilito dalla legge, la Commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha approvato e trasmesso alla società Ponte sullo Stretto di Messina spa la richiesta di integrazioni sulla istanza presentata da quest’ultima lo scorso 26 febbraio» così chiarisce in una nota.

«Con questa istanza - aggiunge il ministro - si è dato avvio, ai fini del relativo aggiornamento e completamento, alla procedura di valutazione di impatto ambientale relativa all’opera». «Il procedimento avviato con l’istanza del 26 febbraio scorso si connette, per un verso, a quello iniziato nel 2011, e, per altro verso, alla nota che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha trasmesso alla Commissione Ue in data 8.11.2023, con alcuni chiarimenti riguardo alla Via e alla Vinca». «Nella definizione del testo della richiesta di integrazione - che è atto tipico della prima parte di ogni procedimento di valutazione di impatto ambientale - si è tenuto conto, come di consueto, anche di elementi tratti dai contributi di Ispra e di soggetti non pubblici aventi diritto, per legge, ad esprimersi».

Ma l'opposizione va all'attacco: «Il Ministero dell’Ambiente sconfessa clamorosamente Matteo Salvini bloccando di fatto il progetto del Ponte sullo Stretto i cui lavori, secondo il governo Meloni, sarebbero dovuti partire entro l’anno. Oltre 12 miliardi di euro già stanziati, che avrebbero potuto finanziare altre opere prioritarie in tutta Italia ad oggi senza risorse, rimangono inutilizzati. Questa destra, che dimostra ancora una volta di essere presuntuosa e pericolosa, sta portando il Paese verso il baratro». Così il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani sulle 239 richieste di integrazione da parte del Mase-

«Il ponte sullo stretto è un’opera dispendiosa, non condivisa con le comunità locali su cui il governo ha messo in atto procedure poco chiare che gettano ombra anche sulle soluzioni tecniche proposte. Per non parlare delle numerose forzature sulle procedure d’impatto ambientale su cui oggi hanno acceso i riflettori anche i tecnici del ministero dell’ambiente. Il progetto è pieno di carenze e di vuoti su aspetti fondamentali per la sicurezza, sostenibilità e efficienza dell’infrastruttura: no a un nuovo ecomostro». Così il capogruppo democratico nella commissione trasporti della camera e segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo.

«La commissione tecnica VIA del ministero dell’Ambiente ha demolito il progetto definitivo sul ponte sullo stretto di Messina chiedendo 221 richieste di integrazioni. Dopo il comitato scientifico della società ponte sullo stretto, che aveva fatto 68 osservazioni contestando l'assenza di studi sismici e di prove del vento, arrivano le richieste di integrazione della commissione tecnica. Una domanda al ministro Salvini e all’AD della società stretto di Messina Ciucci: ma esiste un progetto definitivo? O quello che avete presentato è quello di 15 anni fa che era stato bocciato nel 2012 dal ministero dell’ambiente? Quello che sta accadendo con il ponte sullo stretto è gravissimo ecco perché ogni qualvolta ci saranno notizie e documenti utili li presenteremo all’ autorità giudiziaria». Così in una nota il deputato di AVS Angelo Bonelli.

«Siamo davvero alle comiche finali. La commissione Via-Vas fa calare la mannaia sul progetto del ponte sullo Stretto richiedendo 239 integrazioni, perchè negli incartamenti attuali manca tutto. Stime di costo, analisi sui volumi di traffico, studi sugli impatti delle acque, studi sugli effetti di terremoti e maremoti, riferimenti ai materiali che verranno utilizzati e verifiche varie di ogni tipo. Parte della documentazione viene dichiarata persino illeggibile, e da essa finora emerge che non c'è neanche la certezza aritmetica che possano transitare i treni senza rischi. Insomma, il progetto è da riscrivere da capo a piedi» affermano i parlamentari M5s delle commissioni Ambiente e Trasporti. «Il governo, spiazzato, decide di mandare il malcapitato Pichetto Fratin a fare da foglia di fico su un progetto che non sta in piedi. Gli italiani - concludono - non meritano uno spettacolo tanto raccapricciante: le sparate di Salvini sui cantieri aperti ad agosto sono l’ennesima pagliacciata. Meloni fermi immediatamente questa operazione delirante».

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