L’amministratore delegato della “Stretto di Messina”, Pietro Ciucci, lo aveva anticipato, durante il suo intervento a “Scirocco”, il talk di Rtp. «Preoccupato per i tempi lunghi delle procedure di Valutazione d’impatto ambientale e per l’incarico scaduto dei componenti della Commissione Via-Vas? Assolutamente no. Penso che in tempi brevi, sarà nominata una nuova Commissione, che potrebbe anche essere in gran parte in continuità con quella precedente». Così aveva risposto alle domande dei giornalisti Emilio Pintaldi e Sebastiano Caspanello.
In effetti, il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, dovrebbe nominare entro la metà di luglio la nuova Commissione Via-Vas, alla quale spetterà il compito di esprimere il giudizio definitivo, dopo aver esaminato le integrazioni, che saranno fornite entro i primi giorni di settembre dalla società “Stretto” e dai progettisti del Consorzio “Eurolink”, richieste alle 237 osservazioni. Il Governo vuole evitare che ci sia un “vuoto di potere”, visto che il mandato della precedente Commissione è scaduto lo scorso 24 maggio e che è stata concessa una proroga di 45 giorni, ma solo per l’ordinaria amministrazione.
Le procedure per la sostituzione (o la conferma) dei componenti erano state avviate già da qualche mese. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, infatti, aveva pubblicato l’1 marzo scorso il nuovo avviso permanente per l’invio di «manifestazioni di interesse alla nomina in qualità di componente della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via-Vas». Un avviso in sostituzione del precedente bando, risalente al dicembre del 2022. La Commissione risulta composta, a seguito delle recenti modifiche normative introdotte dal decreto legge 181 del 9 dicembre 2023, da un numero massimo di settanta commissari, inclusi il presidente e il segretario. Verranno scelti tra liberi professionisti ed esperti provenienti dalle amministrazioni pubbliche con adeguata qualificazione in materie tecnico-ambientali, giuridiche e anche sanitarie.
«Tutto procede secondo i piani», dicono al Mase. E il cronoprogramma resta, dunque, quello indicato dallo stesso Ciucci: nomina entro luglio della nuova Commissione Via-Vas, esame entro settembre delle risposte alle 237 osservazioni, voto del Cipess (il Comitato interministeriale che, lo ricordiamo, è presieduto dalla premier Giorgia Meloni) tra ottobre e novembre, apertura dei cantieri entro dicembre 2024.
E sempre l’ad della “Stretto” ha ulteriormente chiarito il significato dell’annuncio relativo all’avvio della fase operativa. Non vuol dire che apriranno, dall’oggi al domani, tutti i cantieri, compreso quello del Ponte. Il voto del Cipess, se sarà favorevole, consentirà il passaggio alla progettazione esecutiva, dove saranno specificate nel dettaglio tutte le opere da realizzare e, nel frattempo, l’inizio di quelle operazioni che sono propedeutiche a qualunque grande infrastruttura. E cioè le verifiche sulla presenza di eventuali ordigni bellici, gli scavi per accertare l’esistenza o meno di ritrovamente archeologici, i lavori per l’eliminazione delle interferenze (dai sottoservizi alla viabilità).
Inoltre, si andrà avanti con le procedure espropriative. Soltanto in autunno si potrà conoscere il vero piano dei cantieri di tutte le opere connesse mentre quello relativo al collegamento stabile, cioè la effettiva costruzione del Ponte (il trasporto di materiali avverrà quasi “in toto” via mare), non comincerà prima del 2025. Come spesso ribadisce Ciucci, «c’è tutto il tempo per proseguire nelle interlocuzioni costruttive con gli enti e le amministrazioni locali, in modo da venire incontro alle esigenze dei territori e fare del Ponte un’opera che ha un rilievo internazionale ma che non passa sullo Stretto, perché è dello Stretto, appartiene a Messina, Reggio e Villa San Giovanni e alle sue comunità».
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