Astrazeneca: il nome commerciale del vaccino AstraZeneca è Vaxzevria. Così, per il vaccino sviluppato presso dal Jenner Institute dell'Università di Oxford in collaborazione con la società AstraZeneca e l'italiana Irbm Science Park, dal 25 marzo è stato scelto un nome alquanto difficile da pronunciare ma che probabilmente potrebbe contribuire e far dimenticare il "marchio" non proprio popolare del siero in Europa dopo lo stop delle settimane scorse a causa di alcuni casi di trombosi non collegati alla sommnistrazione del vaccino.
«Dare un nome a un farmaco nuovo è una consuetudine. Ed è un processo che avviene in maniera separata dall’approvazione normativa e regolatoria del farmaco stesso». Così all’AGI fonti di AstraZeneca in merito alla notizia del cambio di denominazione del vaccino anti-Covid. «La sigla "Covid-19 AstraZeneca vaccine", non era il nome del farmaco. Ora ha un nome che come prassi è stato registrato: Vaxzevria».
Sul sito dell'Ema, l'agenzia europea del farmaco, è stato pubblicato il nuovo bugiardino del vaccino che mette in guardia anche sui rarissimi casi di trombi registrati (clicca qui per scaricare il documento integrale in pdf).
Nel nuovo bugiardino oltre alle caratteristiche di Vaxzevria sono descritti anche i rarissimi effetti colaterali e, i particolare, "Trombocitopenia e disturbi della coagulazione":
Trombocitopenia e disturbi della coagulazione
"È stata osservata molto raramente - si legge nel bugiardino - una combinazione di trombosi e trombocitopenia, in alcuni casi accompagnata da sanguinamento, in seguito alla vaccinazione con Vaxzevria. Ciò include casi severi che si presentano come trombosi venosa, inclusi siti insoliti come trombosi del seno venoso cerebrale, trombosi della vena mesenterica e trombosi arteriosa, concomitante con trombocitopenia. La maggior parte di questi casi si è verificata entro i primi sette-quattordici giorni successivi alla vaccinazione e si è verificata in donne di età inferiore a 55 anni. Tuttavia ciò potrebbe riflettere l'aumento dell'uso del vaccino in questa popolazione. Alcuni casi hanno avuto esito fatale".
"Gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e ai sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia. I soggetti vaccinati devono essere istruiti a consultare immediatamente un medico se sviluppano sintomi quali respiro affannoso, dolore toracico, gonfiore alle gambe, dolore addominale persistente dopo la vaccinazione. Inoltre, chiunque manifesti sintomi neurologici tra cui cefalea severa o persistente o visione offuscata dopo la vaccinazione oppure ecchimosi (petecchie) in una sede diversa da quella della vaccinazione dopo alcuni giorni, deve consultare immediatamente un medico.
Rischio di sanguinamento con somministrazione intramuscolare
"Come per altre iniezioni intramuscolari - si legge ancora nel bugiardino - il vaccino deve essere somministrato con cautela in soggetti che ricevono terapia anticoagulante o che sono affetti da trombocitopenia o da qualsiasi disturbo della coagulazione (come l’emofilia), poiché in questi soggetti possono verificarsi sanguinamento o formazione di lividi a seguito della somministrazione per via intramuscolare".
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