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Tumore gli occlude la trachea, salvato con un intervento rischioso

Un ragazzo di 18 anni con una massa tumorale che gli ostruiva completamente la trachea, rischiando di farlo morire per asfissia, è stato salvato con un intervento mini invasivo, considerato ad alto rischio, effettuato in broncoscopia, alle Molinette di Torino.
Il giovane paziente era stato trasferito a fine marzo dal San Giovanni Bosco di Torino alle Molinette della Città della Salute. Inizialmente in cura per asma bronchiale, gli accertamenti clinici al San Giovanni Bosco avevano permesso di accertare che la grave insufficienza respiratoria acuta, non gestibile anche dopo che il paziente era stato intubato, era dovuta ad una massa tumorale, cresciuta fino a 2 centimetri di diametro nella trachea. Per mantenere in vita il paziente è stata attivata la circolazione extracorporea (Ecmo).
Dopo un paio di giorni, necessari per «ottimizzare l'ossigenazione e le condizioni generali», il paziente è stato sottoposto a broncoscopia con strumento rigido, eseguita dal professor Paolo Solidoro e dal dottor Giuseppe Tabbia della Pneumologia universitaria (diretta dal professor Carlo Albera).
Il tumore, di origine angiomatosa, è stato completamente rimosso - spiegano i medici - con un intervento ad alto rischio di sanguinamento e di mortalità intraoperatoria, su un paziente in gravissime condizioni cliniche. Nel primo giorno dopo l'operazione è stata rimossa la circolazione extracorporea, 24 ore più tardi il paziente è tornato a respirare spontaneamente ed è stato trasferito «in ottime condizioni respiratorie e generali» nel reparto di Pneumologia universitaria.

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