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Influenza australiana, ecco i sintomi. Rezza: i vaccini sono efficaci

«Ci avviamo verso una stagione influenzale probabilmente dominata da un sottotipo di virus differente dall’anno scorso, con maggiore possibilità di circolazione, ma anche per questo scenario il vaccino ci offre una adeguata copertura». Così Gianni Rezza, professore di Igiene e Sanità Pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ed ex Direttore Generale della Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute, ha descritto le prospettive per la nuova stagione influenzale alle porte.

«Guardando a quello che è successo in Australia e considerando che l’anno scorso la stagione influenzale è stata dominata da un sottotipo di virus A-H1N1, quest’anno possiamo aspettarci una prevalenza di A-H3N2, che è l’altro sottotipo, che proprio per la sua differenza rispetto all’origine dei contagi dell’anno passato dovrebbe trovare una popolazione più suscettibile specialmente tra i bambini. Va però detto che in termini clinici cambia poco, nel senso che la sintomatologia è la stessa di ogni influenza, con mal di testa, febbre, brividi e mal di ossa».

Solo in caso di soggetti fragili si possono prospettare rischi maggiori. «Non dobbiamo dimenticare - ha spiegato Rezza - che anche con A-H1N1 si sono manifestati, ad esempio, rari casi di miocarditi. E’ evidente che maggiore sarà la diffusione del nuovo sottotipo, più ci sarà il rischio che soggetti fragili possano incorrere in complicazioni di maggiore problematicità, ma tendenzialmente si tratterà sempre di situazioni contenute». Situazioni che comunque possono essere prevenute con il vaccino.

Protezione del vaccino

«I vaccini attuali - continua Rezza - contengono una protezione contro entrambi i sottotipi dell’influenza A. Certo, l’A-H3N2 è un virus che rispetto a A-H1N1 è meno stabile, tende a mutare di più, quindi in qualche stagione influenzale potrebbe essere riconosciuto in misura minore dal vaccino, che però resta comunque una valida difesa. Senza contare che questo potrebbe essere un anno 'buono' nel quale si ha un’alta corrispondenza tra la protezione vaccinale e anche l’A-H3N2 che circolerà nei prossimi mesi».

Varianti di COVID e sintomi

Notizie incoraggianti anche sul fronte della COVID: «Al momento sembra che stia avanzando la variante XEC, che tende a diffondersi più velocemente della variante fino ad ora dominante, la KP3. Entrambe, però, sono varianti derivate dalla JN1, che è la variante coperta dal vaccino. Sicuramente il SARS-CoV-2, variando tanto, continua a presentare dei rischi, e in più la memoria immunitaria sia di chi si è vaccinato sia di chi ha contratto il virus tende ad attenuarsi col tempo. Però, dal punto di vista dei sintomi, la malattia è soprattutto legata alle alte vie respiratorie, e il virus non sembra più in grado di produrre sintomi gravi a livello del polmone. Naturalmente anche in questo caso vale il discorso fatto per l’influenza stagionale: nel caso di persone anziane o di persone particolarmente fragili per patologie pregresse, i rischi aumentano e quindi rimane vivamente consigliata la vaccinazione».

Per ulteriori informazioni sulle raccomandazioni vaccinali e sugli aggiornamenti sui virus influenzali, si consiglia di consultare fonti autorevoli come l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Ministero della Salute italiano e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

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