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Dentifrici fai da te, i dentisti: buoni per l'ambiente ma non per la bocca

Dentifrici fai da te? Buoni per l'ambiente, ma non per i denti. A dirlo sono i dentisti, che bocciano la pratica di farsi il dentifricio in casa. Le paste fai da te sono popolari fra gli ambientalisti, per evitare i contenitori di plastica dei prodotti industriali. Ma secondo gli specialisti, i dentifrici fatti in casa rovinano lo smalto, perché troppo abrasivi.

Su internet girano numerose ricette di paste dentifrice da farsi in casa. La base più o meno è sempre la stessa: argilla bianca (il caolino) mescolata con la glicerina (detta anche glicerolo). Eventualmente possono essere aggiunti bicarbonato di sodio, con funzione sbiancante, e olii essenziali, con funzioni disinfettate o lenitiva. Le paste si conservano in vasetti di vetro, e si mettono sullo spazzolino con un cucchiaino.

Il vantaggio per l’ambiente è innegabile. Rifiuti di plastica, zero: caolino e bicarbonato si comprano in confezioni di carta, glicerolo e olii essenziali in boccette di vetro. E nella pattumiera non finiscono più i tubetti di dentifricio di plastica vuoti.

Ma questi prodotti sono buoni anche per i denti? «Il bicarbonato di sodio ha un potere sbiancante perché graffia lo smalto - commenta Roberto Calandriello, coordinatore del centro studi dell’Andi, l’associazione nazionale dei dentisti -. E' come la pasta abrasiva che usano i carrozzieri: i suoi cristalli raschiano smalto e dentina. Sul momento sbiancano i denti, col tempo li rovinano». E l’argilla bianca? «Sul caolino non ci sono studi scientifici - spiega Mario Allegri dell’Accademia italiana di odontoiatria conservativa -. Il problema per i dentifrici sono la granulometria (la dimensione dei granuli) e la concentrazione. Nei prodotti industriali queste caratteristiche sono controllate per non provocare danni. Nei prodotti fatti in casa, no». «Ma non basta - aggiunge Allegri -. Nei miei pazienti che usano argille per pulire i denti, trovo un sacco di pasta residua sullo smalto, che favorisce la formazione di placca e tartaro».

Se proprio non si vogliono produrre rifiuti di plastica, e non si trovano i rari e costosi prodotti in boccette di vetro, meglio rinunciare del tutto al dentifricio, e pulirsi i denti solo con lo spazzolino, il filo interdentale e gli scovolini. "La placca non viene rimossa dal dentifricio, ma dall’azione meccanica di spazzolino, filo e scovolino», spiega Calandriello.

Rinunciare alla pasta è possibile, ma si perdono però gli altri suoi effetti benefici: «I dentifrici possono contenere antisettici che disinfettano la bocca - dice Allegri -, fluoro che rende lo smalto più resistente agli acidi dei batteri, caseina fosfato che apporta minerale alle superfici, olii essenziali con funzione anti-infiammatoria. Il dentifricio poi aiuta a sciacquare dalla bocca i residui di cibo dopo lo spazzolamento».

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