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Ladre nel film e nella vita: arrestate le gemelle di "Come un gatto in tangenziale"

Ladre davanti alla macchina da presa e ladre nella vita: Sue Ellen e Pamela, le due gemelle rese celebri dall’interpretazione in un 'Come un gatto in tangenziale', sono di nuovo nei guai dopo esser state beccate a ripetere quel che facevano nel film: rubare nei negozi tutto quello che riuscivano a nascondere sotto i vestiti e nelle borsette. Ma stavolta nei loro confronti non è scattata solo la denuncia ma gli arresti domiciliari, disposti dal Gip del Tribunale di Roma al termine di un’indagine condotta dai Carabinieri della Stazione Roma Eur.

L’accusa nei confronti delle due gemelle trentanovenni è furto aggravato, commesso il 13 novembre scorso in un famoso negozio di viale Europa, una delle strade più commerciali dell’Eur. Quel giorno la titolare dell’esercizio commerciale si presentò ai carabinieri per denunciare il furto: ai militari disse che due donne, dopo essere entrate nel negozio e aver distratto la commessa, presero diversi vestiti e capi d’abbigliamento dagli scaffali e dai cassetti per poi nasconderli sotto le gonne e lasciare il negozio come se nulla fosse.

In pochi minuti Sue Ellen e Pamela hanno rubato 18 articoli di maglieria per un valore di quasi 4.800 euro. Subito dopo la denuncia ai militari, coordinati dal sostituto procuratore Vincenzo Barba, è però bastato acquisire i filmati delle telecamere di sorveglianza del negozio per vedere chi quel giorno era entrato e identificare e due gemelle.

A Sue Ellen e Pamela, che nella vita reale si chiamano Alessandra e Valentina, era andata meglio a luglio scorso. Erano entrate in una profumeria di via Marmorata, a Testaccio, e poco dopo erano uscite con due flaconi di profumo 'Creed’ dal valore totale di 500 euro, nascosti tra i vestiti. Il proprietario si era però accorto di tutto e così si è presentato dai carabinieri con i nastri delle telecamere di sorveglianza. In quel caso era scattata la denuncia. Stavolta, invece, dopo la notifica del provvedimento, le due donne sono state prima portate in caserma e successivamente presso l’abitazione dove resteranno agli arresti domiciliari.

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