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È morto Luke Perry, il Dylan di Beverly Hills 90210: era stato colpito da un ictus

Luke Perry

Mercoledì scorso i media americani avevano dato la notizia: l’attore Luke Perry, 52 anni, aveva avuto un ictus, definito massivo. Oggi è arrivato l'annuncio della morte, al St. Joseph's Hospital di Burbank, dopo quattro giorni in cui i medici avevano tentato di salvarlo con il coma farmacologico, nella speranza di aiutare così il riassorbimento dell’emorragia celebrale. Ma il danno era troppo esteso e l’attore è spirato circondato dai famigliari, i figli Jack e Sophie, la fidanzata Wendy Madison Bauer, i genitori e i fratelli.

«La famiglia è grata per i pensieri e le preghiere che arrivano per Luke da ogni angolo del mondo - si legge in un comunicato diffuso dall’agenzia dell’attore - e chiede rispettosamente la privacy necessaria in questo momento di grande lutto. Nessun altro dettaglio verrà reso noto al momento».

Nato a Mansfield, in Ohio, l’11 ottobre del 1966, Perry era arrivato a Los Angeles dopo le superiori per tentare la carriera di attore. A soli sedici anni si era avvicinato al mondo della televisione con la partecipazione a una serie di soap opera come Loving e Another World. La fama era arrivata agli inizi degli anni Novanta, grazie alla serie tv Beverly Hills 90210, uno dei più grandi successi di quegli anni, basato sul racconto dei problemi di un gruppo di amici adolescenti, residenti in uno dei quartieri più esclusivi di Los Angeles.

Durò 10 stagioni e gettò le basi per tutte le serie ispirate ai giovani che sarebbero state raccontate in tv da quell'esperimento riuscito in poi. Dylan era amato dalle ragazze di tutto il mondo per quel suo aspetto di bello e dannato, per quel suo carattere solitario e apparentemente scontroso.

Andato in onda dal 1990 al 1995 e poi dal 1998 al 2000, lo show vide il personaggio interpretato da Perry avere a che fare l’alcolismo e l’abuso di droghe, oltre che con relazioni tempestose con le protagoniste femminili della serie, fra le quali Brenda (Shannen Doherty) e Kelly (Jennie Garth).

«La mia esperienza da studente è sempre stata molto diversa da quella dei West Beverly High - usava dire nelle interviste - io sono cresciuto a Fredericktown, Ohio, un posto dove la gente non guida Porsche e Ferrari».

Luke Perry, nonostante le disponibilità economiche che quel successo gli aveva dato, era rimasto lo stesso ragazzo del Midwest. «La gente laggiù guida la Ford, e allora, quando cresci, anche se hai la possibilità di comprare macchine più costose, non lo fai, perché non è quella la mentalità con la quale sei cresciuto e il modo di vivere con cui ti relazioni».

Anche la fama gli stava stretta: «Non mi riesco ad abituare, i miei non si riescono ad abituare, - diceva - un anno trascorsi il Natale a casa di mia madre con decine di fan assiepate al cancello, nella speranza di vedermi spuntare».

In quegli anni la sua popolarità lo aveva reso appetibile anche al mondo del cinema e Luke aveva preso parte anche a progetti cinematografici importanti come Il quinto elemento di Luc Besson. Più recentemente era stato protagonista della serie tv Riverdale. Sarà poi possibile vederlo al cinema, nel prossimo film di Quentin Tarantino Once Upon a Time in Hollywood, che racconta la vita e i delitti di Charles Manson e della sua setta ed è previsto in uscita in Italia a settembre.

Proprio nel giorno in cui l’attore è stato colpito dall’ictus era stato annunciato un reboot di Beverly Hills 90210 cui avrebbero partecipato gli altri componenti del cast originale: Jason Priestley, Jennie Garth, Ian Ziering, Gabrielle Carteris, Brian Austin Green e Tori Spelling, ma non Shannen Doherty e lo stesso Perry.

 

 

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