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Parmitano lancia l'allarme dallo Spazio: "Riscaldamento globale nemico della Terra"

Luca Parmitano

L’allarme sul riscaldamento globale, indicato come il «nemico numero uno» del pianeta, e il grande sogno della Luna: è il doppio sguardo al futuro che l’astronauta Luca Parmitano ha lanciato dalla Stazione Spaziale Internazionale nel suo primo collegamento della missione Beyond, organizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) presso il Museo Nazionale della Scienza «Leonardo da Vinci» di Milano.

«Negli ultimi sei anni ho visto deserti avanzare e ghiacci sciogliersi, spero che le nostre parole possano allarmare davvero verso il nemico numero uno di oggi», ha detto AstroLuca parlando ai giornalisti. «I dati dell’Esa ci dicono molto sul riscaldamento globale e da qui - ha aggiunto riferendosi alla Stazione Spaziale - l’osservazione umana potrà raccontarlo ulteriormente, per fare sì che chi ha in mano le redini possa fare tutto il possibile, se non per invertire questo trend, per rallentarlo e fermarlo».

La sua missione Beyond racchiude una promessa già nel nome, che significa 'Oltre'. «L'ho scelto io e giorno per giorno - ha detto ancora - metterò tutto l’impegno perché l’uomo possa andare oltre, verso l’esplorazione della Terra e dello spazio» e da lì verso la Luna. «Mi piace l’idea di poter andare un giorno sulla Luna», ha detto. Parmitano non sa se sarà possibile tornare sulla Luna nei prossimi cinque anni, come hanno promesso gli Stati Uniti, ma «sognare ci fa stare bene e ci spinge ad avere progetti sempre più grandi».

È chiaro fin da ora, ha proseguito, che «tutta la scienza e la tecnologia che stiamo sviluppando è rivolta anche alla Luna e al nostro futuro, e di conseguenza anche al mio». Di futuro parla moltissimo anche la missione Beyond. «Stando qui sulla Stazione Spaziale basta guardarsi intorno: sono circondato da macchine che parlano di futuro e creano il futuro. Ad esempio Nick - ha aggiunto riferendosi al collega Nick Hague della Nasa - in questo momento sta usando una stampante 3D per tessuti biologici: il futuro è il nostro mestiere sulla Stazione Spaziale. 'Nelle stelle si vede il futuro' è il mio motto e qui a bordo è quanto mai appropriato».

Alla sue seconda missione dopo 'Volare', organizzata nel 2013 dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), AstroLuca questa volta si è ambientato subito alla vita in assenza di peso. «Mi sono sentito subito a casa e il mio corpo è riuscito a comprendere come muoversi. È difficile, invece, adattarsi al caffè a bordo», ha aggiunto scherzando. Il tempo di affacciarsi alla grande finestra panoramica della Stazione Spaziale è stato poco, ma nei due passaggi sulla sua Sicilia ha avuto modo di scattare delle foto che spera di «pubblicarle prima possibile», compatibilmente con «la fila per spedirle sulla Terra».

Il tempo è poco anche perché l’attività a bordo ha un ritmo incalzante: dopo l’arrivo della capsula Dragon carica di rifornimenti e materiali l’equipaggio è impegnato in una specie di «trasloco», come l’ha chiamato Astroluca, e il tempo stringe in attesa del nuovo carico in arrivo il 31 luglio con il cargo russo Progress.

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