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Il duro sfogo di Jovanotti: "Mondo ambientalista? Più inquinato delle fogne"

Lorenzo Cherubini non ci sta e, con l'avvicinarsi della fine del Jova Beach Party prevista per il 21 settembre a Linate, si toglie qualche proverbiale sassolino dalla scarpa.

Soprattutto nei confronti delle tante critiche ricevute dal mondo ambientalista sui presunti danni apportati dal suo tour sulle spiagge in giro per l'Italia. "Non mi sarei mai aspettato - scrive l'artista in un lungo post su Facebook -, nonostante non sia un ingenuo rispetto a questo genere di cose, che il mondo dell’associazionismo ambientalista fosse così pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione, ciarltroneria, sgambetti tra associazioni, protagonismo narcisista, tentativi di mettersi in evidenza gettando discredito su tutto e su tutti, diffondendo notizie false, approfittando della poca abitudine al 'fact checking' di molte testate. Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato della scarico della fogna di Nuova Delhi!".

Parole dure, soprattutto nei confronti di chi, secondo Lorenzo Cherubini, ha diffuso falsità sui suoi live: "Hanno detto che abbiamo abbattutto alberi, strerminato colonie di uccelli, spianato dune incontaminate, costruito eliporti (eliporti!!!!!), disorientato fenicotteri, prosciugato stagni, gettato napalm sulle piantagioni di canna da zucchero del sud-est asiatico, trivellato il mare, assoldato mercenari, mostrato ascelle a gente che non gradisce certe sconcerie (soprattutto non gradisce la ascelle), sudato troppo, goduto troppo, ballato troppo, cantato troppo, disturbando sia Don Camillo che Peppone". L'unica associazione che salva, è il Wwf, con il quale ha collaborato dall'inizio della progettazione dei live e che considera "una grande organizzazione storica che non cerca visibilità ad ogni costo ma opera sul campo".

Ma, se Jovanotti pensava che questa collaborazione fosse "garanzia di rispetto delle aree", si è dovuto ricredere: "Invece un delirio nei social, una miriade di cazzate sparate a vanvera da chiunque, una corsa al like facile da parte di sigle e siglette che hanno approfittato ogni giorno della visibilità offerta da un nome popolare e da un grande evento per cavalcare l’onda, mettersi in mostra, inventare palle, produrre prove false che nessuno mai verificherà perché la rete è così. Addirittura Lega ambiente e Ente Nazionale Protezione Animali recentemente sono cascate in una trappola tesa loro dai mitomani che se non fossero pericolosi farebbero anche ridere (sono emerse storie che superano sceneggiature di commedie grottesche)".

Questo non ha comunque bloccato lo svolgimento del tour. Anzi, nei rari casi in cui sono stati riscontrati rischi di criticità, come a Ladispoli, Lorenzo spiega di avere preso le decisioni necessarie. "Ci siamo presi cura di ogni aspetto legato alla tutela dell’ambiente - aggiunge - investendo più delle risorse disponibili, e ci siamo sottratti alla spocchia pelosa di molti farabutti che dietro alla maschera dell’ambientalismo nascondono ansia di protagonismo quando non disonesta ricerca di incarichi ben pagati con denaro pubblico o donazioni di gente raggirata con false immagini a effetto, ripeto: false, taroccate, inventate, decontestualizzate, drammatizzate ad arte. Pensate che in una spiaggia una delle tante denunce preventive che abbiamo avuto sosteneva che avremmo danneggiato una specie floreale e allegava foto specifiche che poi si sono rivelate essere fiori che crescono nel sud del Pacifico, fiori che nel mediterraneo non esistono neanche dal fioraio. Hanno detto bugie a raffica, ogni giorno taggando me per sbracciarsi nella folla dei social per un follower in più".

La conclusione, per Jovanotti, è semplice:

"Jova Beach Party parla di comportamenti da adottare con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale a centinaia di migliaia di persone intelligenti, aperte, evolute, e non lo fa via Twitter ma sul posto, e lo fa senza puntare il dito per darsi delle arie, lo fa senza infondere assurdi sensi di colpa a una generazione che deve trovare entusiasmo nell’idea di cambiamento e di progresso e non imbattersi in cupi pseudo amanti della natura buoni solo ad inquinare il web con le loro cazzate e anatemi. L’ecologia è una scienza, se si trasforma in terreno di scontro di tifoserie è un danno per tutti, non si tratta di giocare a discutere se la terra è piatta o se l’aglio scaccia i vampiri ma di scienza, comportamenti, tecnologia, obiettivi a breve e lungo termine, politiche locali, nazionali e internazionali, studio, ricerca, ispirazione, competenza, risorse, investimenti, impegno, analisi seria dello stato delle cose, senza panico e con voglia di collaborare". E chiude il lungo sfogo con un "ciao a tutti", sperando di avere finalmente messo fine alle polemiche.

Marevivo ha letto "con stupore" l'intervento di Jovanotti a proposito del mondo ambientalista accusato - tra l'altro - di essere "pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione, cialtroneria".

L'associazione replica in una nota che "dispiace che una persona così in vista utilizzi la sua notorietà per screditare il lavoro di tutte le associazioni ambientaliste, anche di chi come Marevivo è impegnata da anni per la tutela del Pianeta".

Marevivo invita Jovanotti "a ripensare alle sue dichiarazioni, probabilmente scritte con troppa leggerezza".

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