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Michele Bravi torna a cantare dopo l'incidente: "Inizio a ridisegnare la mia realtà"

A quasi un anno dall'incidente in cui è rimasto coinvolto, Michele Bravi ha ripreso con la musica, con alcuni concerti che hanno fatto già registrare il sold out.

Lunga la riflessione del cantante affidata ai social.
"Ho pensato tanto a quale sarebbe stata la prima parola giusta da dire per iniziare questi concerti. La prima parola per iniziare tutto. Ho pensato a una parola strana. Ho pensato alla parola nebbia. Quando qualcuno dice nebbia, si pensa subito a qualcosa di inquietante e opprimente e fastidioso. Per me, invece la nebbia ha sempre avuto un’accezione positiva, una sorta di fascino nascosto".

Era lo scorso 22 novembre quando, a Milano, Bravi è rimasto coinvolto in un incidente stradale che ha causato la morte di una motociclista. Annullati subito i suoi impegni, Bravi ha scelto di prendersi una pausa dalla musica. Ricostruita la dinamica dei fatti, Bravi è stato indagato per omicidio stradale e di conseguenza imputato.

"A casa mia, quando c’è la nebbia, - ha continuato il cantante - è come avere un foglio di carta bianco davanti agli occhi, è impossibile vederci attraverso e orientarsi, come se qualcuno ti premesse le mani sugli occhi. Così si dice sempre ai bambini, avere un foglio di carta bianco davanti agli occhi. Quando c’è la nebbia, in effetti il mondo diventa quello che vuoi. Come davanti ad un foglio bianco, tu puoi iniziare ridisegnare la realtà come più ti piace. Al posto di un palazzo puoi mettere una casa, al posto di una fontana un lampione colorato. Qualsiasi cosa tu voglia. Aggiungere perfino l’irreale nel reale".

E ancora, "pensando alla nebbia, mi è venuta in mente questa frase ossia la nebbia mi ha insegnato che c’è qualcosa di più importante della logica, l’immaginazione. Io con la nebbia ho imparato a sognare. La nebbia mi ha insegnato a dare un corpo al mio immaginario. Spero che in queste serate vi siate potuti immergere nella mia, nella vostra nebbia, nella mia, nella vostra immaginazione e vedere il mondo, anche solo per la durata di un concerto, non solo come è ma come vorreste vederlo".

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