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Buon compleanno Playstation, 25 anni fa nasceva la console rivoluzionaria

La PlayStation compie 25 anni. Era il 3 dicembre 1994 quando Sony lanciò in Giappone la sua prima console, che rivoluzionò un mercato videoludico mondiale trasformando il concetto stesso di videogame: da un passatempo per bambini a un intrattenimento divertente e alla moda per i giovani.

Un cambiamento che ha contribuito a dare alla console un posto in primo piano nei salotti domestici, dove si trova ancora oggi grazie alla connessione alla rete e all’integrazione di altri contenuti, dalla musica di Spotify ai film di Netflix. E il settore è tuttora in salute, con un giro d’affari stimato in 152 miliardi di dollari nel 2019.

La rivoluzione di Sony nel 1994 - in un contesto dominato dal Super Nintendo e dal Sega Mega Drive - passa da tre parole chiave: CD, 3D e marketing. La PlayStation abbandona le cartucce in favore del compact disc, un supporto che offre uno spazio decisamente maggiore per i contenuti (700 megabyte contro i 32 delle cartucce) e abbatte i costi di produzione (anche grazie alle royalty più basse praticate dall’azienda).

Quanto alla grafica tridimensionale dei giochi, le altre console avevano limiti tecnici per l’implementazione del 3D, su cui invece Sony punta da subito, offrendo inoltre agli sviluppatori una piattaforma su cui era semplice scrivere videogame. E a cambiare con Sony è anche la comunicazione e la concezione stessa del gioco: non più un prodotto per bambini, venduto nei negozi di giocattoli, ma un prodotto «cool», per giovani, da acquistare nei negozi di elettronica e di musica.

Uno spostamento compiuto a suon di marketing, con spot d’impatto per i quali l’azienda, nel corso degli anni, ha arruolato registi del calibro di David Linch. Oggi la PlayStation è giunta alla sua quarta versione - mentre circolano già le indiscrezioni sulla PlayStation 5 attesa nel 2020 - e si contende un mercato miliardario con Nintendo e con l’Xbox di Microsoft.

In questi 25 anni il settore è cambiato: la connettività ha consentito di giocare in diretta con persone in tutto il mondo, e sono nate piattaforme come Twitch per trasmettere le partite in tempo reale; la realtà aumentata e i sensori di movimento hanno permesso di accantonare i joypad e di giocare in modo facile e intuitivo muovendo il corpo, avvicinando così molti utenti non pratici di videogame; e adesso la realtà virtuale, attraverso visori e altri gadget, offre un’esperienza di gioco totalmente immersiva.

Il settore si è evoluto sfruttando le tecnologie a disposizione, e il giro d’affari ha continuato a mantenersi florido, grazie anche alla pervasività degli smartphone. Nel mondo i videogiocatori sono 2 miliardi e mezzo, e nel 2019, secondo gli analisti di Newzoo, spenderanno 152,1 miliardi di dollari in videogiochi, con una crescita del 9,6% su base annua.

Circa un terzo di questa cifra, pari a 47,9 miliardi, riguarda i titoli per console. I videogame per smartphone e tablet sono a quota a 68,5 miliardi, quelli per Pc a 35,7 miliardi. Quanto alle console, dall’inizio dell’anno - in base ai grafici di VGChartz - sono stati venduti 13,4 milioni di Nintendo Switch, 10,7 milioni di PlayStation 4 e 2,9 milioni di Xbox One.

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