Striscia la notizia sotto accusa per un servizio dove sarebbe stata presa di mira la giornalista Rai, Giovanna Botteri, corrispondente da Pechino, a causa del suo aspetto, il look e i capelli poco curati. E così contro il tg satirico che va in onda su Canale 5 sono partite accuse di sessismo. A prendere le difese della giornalista Rai, l'ordine dei giornalisti, i sindacati di categoria, esponenti politici e l'amministratore delegato della Rai.
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"In inglese si chiama body shaming, ma la potenza negativa di questa pratica si esprime bene anche usando l’italiano. Derisione, fino ad arrivare a vere e proprie offese, per come si appare, per come è il corpo, per come ci si veste", scrivono Cpo Cnog, Cpo Fnsi, Cpo Usigrai e Giulia Giornaliste. "Nemmeno a dirlo - continuano - è una pratica ormai diffusissima nei social network. Colpite sono soprattutto le donne, che sono il gruppo sociale più odiato in rete. Una forma di attacco subdolo perché attraverso la risata che vorrebbe suscitare, ridicolizza, ferisce. In questo ultimo periodo ne è stata oggetto la collega Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino. La si giudica, deride, offende per come si veste. Per i suoi capelli. L’abbiamo contattata per esprimerle la nostra solidarietà. Lei non ha voluto, non vuole farne un caso personale. Ma ci invita tutte e tutti ad una sacrosanta battaglia culturale".
Sul sito dell'Ordine dei giornalisti è stata pubblicata la corrispondenza con la giornalista: “Mi piacerebbe che l’intera vicenda - scrive Botteri - prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettimi, anche aggressiva, sul rapporto con l’immagine che le giornaliste , quelle televisive soprattutto, hanno. O dovrebbero avere secondo non si sa bene chi… Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi. Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono. Perché è l’unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista. A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo , minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere. Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano. Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne”.
Sul caso è intervenuto Fabrizio Salini, amministratore delegato della Rai, ricordando che Giovanna Botteri «è tra le professioniste più apprezzate e stimate del mondo del giornalismo e come sempre nella sua carriera sta svolgendo un importante e qualificato lavoro per raccontare con la consueta puntualità e acutezza quanto avviene in Cina e in tutto il Sudest asiatico. La sua dedizione e la sua professionalità rappresentano al meglio le qualità indispensabili per chi fa Servizio Pubblico». Salini aggiunge che «la Rai è dalla parte di Giovanna Botteri e sarà sempre dalla parte delle donne, perchè il loro contributo in ogni ambito della convivenza civile costituisce un valore prezioso e irrinunciabile».
"Solidarietà a Giovanna Botteri, una giornalista bravissima. I suoi servizi chiari ed incisivi aprono una finestra sul mondo. Sono davvero inaccettabili e fuori luogo gli attacchi e gli insulti nei suoi confronti". Scrive su Twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
«Il taglio di capelli o il vestito non riguardano professionalità e competenze, né incidono su autorevolezza e capacità di svolgere il nostro lavoro. Il lusso di essere normali senza smettere di essere brave. Per questo ogni giorno #vestocomevoglio e #mipettinocomevoglio». Lo scrive su Facebook la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova. Bellanova pubblica una foto risalente ai primi giorni della nascita del governo, quando lei stessa fu criticata per il suo abbigliamento.
Nel frattempo arriva la precisazione di Striscia la Notizia: "Striscia fa un servizio a favore di Giovanna Botteri, ma molti commentatori da bar che esprimono opinioni per sentito dire scrivono che ce la siamo presa con lei. Diciamo subito che per non cadere nell’errore sarebbe bastato ascoltare il rientro in studio di Gerry Scotti: 'Brava, brava Giovanna, vai avanti così nel tuo importante lavoro e non badare a chi sta a guardare il capello...'. Dopo il servizio andato in onda nella puntata di Striscia il 28 aprile scorso, dove si dava conto della fresca messa in piega dell’ottima Giovanna Botteri, siamo stati accusati di aver fatto volgare ironia sul suo aspetto fisico. In realtà è da tempo che su alcuni media e nei social Giovanna Botteri viene presa di mira per il suo look, a detta di molti non particolarmente curato. E il servizio di Striscia, partiva proprio da questo per mostrare come Giovanna nell’ultimo collegamento da Pechino avesse sfoggiato una nuova pettinatura, quasi a smentire le critiche malevole piovutele addosso. Insomma, parliamo di cose serie e certamente il bodyshaming lo è e va combattuto con ogni mezzo, ma non confondiamolo con una messa in piega".
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