Figli a tavola, genitori in ansia. Capita spesso che non mangino verdure, o che si mostrino diffidenti verso nuovi cibi. In entrambi i casi, la soluzione migliore è quella di non costringerli. Ad affermarlo è uno studio pubblicato dalla rivista Pediatrics e condotto da ricercatori dell'Università del Michigan guidato dalla pediatra Megan Pesch.
Da alcune analisi condotte su genitori e bambini dai 4 ai 9 anni, è emerso che "chi veniva forzato a mangiare determinati cibi, da grande non si mostrava per nulla incline a seguire una dieta sana".
Insomma, più si invogliano i figli a mangiare qualcosa, più loro mostreranno il loro rifiuto, crescendo ancora più "schizzinosi". Meno regole e meno rigidità, invece, li può spingere a crescere con maggiore curiosità verso cibi che ancora non conoscono.
"Costringerli a rimanere a tavolta fin quando non hanno finito di mangiare - ha poi spiegato Megan Pesch alla CNN - può solo essere contro producente". Un suggerimento efficace potrebbe essere quello di coinvolgere il bambino nella preparazione del piatto, dandogli varie opzioni di scelta. Probabile infatti che non gli piaccia solo un tipo di verdure, preferendone altre.
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