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Controlli rigidi e multe salate: ecco tutte le categorie prese di mira... dal Dpcm

Dal barista troppo superficiale al pensionato in attesa di entrare in farmacia: aumenta la schiera delle persone a rischio sanzione

Anche un caffè consumato in tazza può essere... un problema

Non c’è spazio per distrazioni o superficialità. I furbetti del Dpcm non hanno scampo e la sanzione si acquatta sempre dietro l’angolo. Come ha svelato un servizio de “Le Iene”,  le categorie più disparate sono state prese di mira dalle forze dell'ordine. E così, il caso del pensionato di Treviglio che ha pensato bene - eufemismo - di godersi la lettura del giornale su una panchina in attesa che la moglie acquistasse medicinali in farmacia, rischia di diventare una delle tante situazioni beffarde in cui si stanno imbattendo gli italiani.

Categorie prese di mira

Una leggerezza da 400 euro quella del pensionato, certo, ma i controlli hanno mietuto anche altre “vittime”. Come il senzatetto di Como, sanzionato per «essersi allontanato dal proprio domicilio senza essere in grado di motivare lo spostamento». E poco è importato, agli inflessibili controllori, che il clochard lombardo un tetto non l’avesse. Perché quando si finisce nelle maglie del Dpcm non c’è possibilità di controbattere. Misure rigide che ha provato sulla propria pelle anche un barista di Brugherio, reo di aver servito tre caffè in tazzine di ceramica. Dura la vita anche per chi non è al corrente del decreto. Nei giorni scorsi, a Roma, sono stati multati alcuni ragazzi che, alla classica domanda «Dove vi state recando?» hanno risposto di non essere a conoscenza dell’esistenza del coprifuoco. «Sono stato a causa di mio cugino, c’era la partita». No, neanche la fede per la propria squadra del cuore è un buon motivo per aggirare l’ostacolo. Neanche a casa di un cugino può “scagionare” i furbetti di turno.

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