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Nuovo Piano Scuola Digitale: "call to action" e questionario per il cambiamento

Coinvolgere i “diversi attori del sistema scolastico nell’attualizzazione del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), alla luce dei rapidi cambiamenti in atto e dell’evolversi delle tecnologie digitali”.  E’ il fine indicato nella circolare del 27 ottobre scorso, con la quale il Ministero dell’Istruzione - Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione – Direzione Generale per i fondi strutturali, l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale ha avviato una grande “call to action”, invitando appunto la comunità scolastica italiana a contribuire all’aggiornamento del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD, risalente al 2015), trasmettendo un questionario da compilare e trasmettere agli uffici di viale Trastevere entro il 15 novembre (qui il link).

Il “lancio” a Didacta Sicilia

Il nuovo percorso di aggiornamento condiviso è stato ufficializzato nei giorni scorsi nell’ambito di Didacta Sicilia, l’evento fieristico tenutosi a Misterbianco sull’innovazione nella scuola al quale ha preso parte anche la dott. ssa Gianna Barbieri, a capo della  Direzione Generale per i fondi strutturali, l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale, che ha tenuto il workshop “Analisi degli effettivi bisogni per una scuola digitale”. Il Ministero dunque ha scelto proprio la cornice internazionale di confronto - che dedica grandissimi spazi alle attività formative - per avviare  la consultazione, in particolare rivolgendosi direttamente proprio alle aree del sud, dove maggiore è il gap tecnologico e quindi dove maggiore deve anche essere il contributo diretto del mondo della scuola – per l’appunto attraverso la compilazione del questionario - al fine di fornire elementi utili per un impiego ottimale (proprio dove serve di più!) delle ingenti risorse messe a disposizione dal PNSD: nei primi 5 anni sono state pari a 386 milioni di euro.

 La call to action del corpo docente

“Al fine di riprogettare il Piano Nazionale Scuola Digitale – si legge nel questionario trasmesso alle scuole -  è stata avviata una consultazione destinata a tutti i docenti, attraverso la compilazione di un questionario. La consultazione mira a coinvolgere il cuore pulsante del sistema scolastico italiano nel dare una nuova veste al Piano Nazionale Scuola Digitale e a ridefinire insieme le azioni per accompagnare tutti gli studenti nell’acquisizione di competenze digitali, promuovendo l’esercizio consapevole di una piena cittadinanza, pronta a raccogliere le sfide del futuro. Nell’ottica di una progettualità condivisa chiediamo a voi, che vivete la quotidianità del “fare Scuola”, di riflettere sulla vostra idea di scuola del futuro. #PartiamoDaVoi La vostra esperienza è fondamentale per comprendere le necessità della didattica e identificare le modalità più efficaci per la riprogettazione del PNSD”.

Non basta investire in ambienti e dispositivi

 “La scuola italiana può contribuire a dare al nostro paese un ruolo dinamico e di spinta innovativa in un contesto internazionale sempre più competitivo - si legge nella circolare del 27 ottobre firmata dalla direttrice generale Barbieri - Per far questo non può disattendere la responsabilità di accompagnare ciascuno studente nell’acquisizione di competenze digitali per esercitare con consapevolezza una piena cittadinanza, pronta a raccogliere le sfide del futuro. Ecco perché si vuole partire dal cuore pulsante del sistema scolastico, dirigenti e docenti in primis, per dare una nuova veste al PNSD e ridefinirne le azioni. Il PNSD, previsto dalla Legge 13 luglio 2015, n. 107 (cd. “Buona Scuola”), nasce come documento di indirizzo con il quale questo Ministero ha inteso promuovere l’innovazione e la digitalizzazione attraverso una strategia complessiva per un nuovo posizionamento del sistema educativo italiano nell’era digitale. Un’azione culturale che partiva da un’idea rinnovata di scuola, in cui le tecnologie dovevano diventare quotidiane, ordinarie, abilitanti e al servizio delle attività scolastiche. Non solo quelle orientate ai processi di insegnamento-apprendimento e alla formazione, ma anche agli aspetti amministrativi e gestionali, trasversalmente a tutti gli ambiti della scuola. Negli anni, l’investimento in infrastrutture e attrezzature ha costituito una delle principali modalità di azione per l’innovazione digitale. Tuttavia, investire in ambienti e dispositivi, seppur condizione necessaria, non è bastato a garantire significativi progressi nelle competenze digitali degli studenti e dei docenti. La scuola digitale non è una semplice combinazione di hardware e software e la pandemia, nella sua drammaticità, ha evidenziato nuove opportunità e l’importanza di una integrazione sistemica di tecnologie digitali e competenze, nei contesti di istruzione e formazione”.

Aggiornare il PNSD con il contributo di tutti

“È, dunque, oggi necessaria – prosegue il documento - la costruzione di un nuovo Piano che tenga conto di quanto accaduto, del valore delle azioni già intraprese e che dia ascolto alle esigenze e alle idee di chi opera all’interno della scuola tutti i giorni, affinché l’innovazione diventi prassi quotidiana. Per attivare i processi di innovazione, in combinazione con le azioni del PNRR, è necessario mettere a sistema i progetti, le iniziative e le soluzioni sperimentate in tante classi, secondo una visione olistica della realtà scolastica. In tal modo, ogni singola esperienza potrà diventare una risorsa abilitante il cambiamento di ciascuna scuola, pur mantenendo salde le proprie caratteristiche identitarie. Nell’ottica di una progettualità condivisa, si ritiene fondamentale l’apporto di coloro i quali, nella quotidianità del “fare scuola”, hanno ben chiari gli effettivi bisogni, la percezione di cosa ha realmente funzionato e possono suggerire modalità e azioni nuove o più efficaci. Per fare questo, invitiamo docenti e dirigenti scolastici a riflettere sulla loro idea di scuola del futuro attraverso la compilazione del questionario ad essi destinato. In una seconda fase si intende estendere l’attività di ascolto anche agli studenti. Questa Direzione e il Comitato Tecnico-Scientifico, faranno tesoro di questi contributi per la riprogettazione e l’attualizzazione del nuovo PNSD. Sarà possibile partecipare alla consultazione rispondendo al questionario entro le 23.59 di martedì 15 novembre 2022. Il contributo di ciascuno sarà prezioso per la costruzione della scuola del futuro”.

Il Comitato Tecnico Scientifico

E si è tenuta nei giorni scorsi al Ministero dell’Istruzione, la prima riunione del Comitato tecnico scientifico del Piano nazionale per la scuola digitale (PNSD). Il Comitato, istituito a supporto della Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale, è al lavoro con l’obiettivo di “attualizzare il Piano in seguito ai recenti cambiamenti tecnologici e all’impulso dato dalla pandemia all’apprendimento digitale.

A distanza di quasi sette anni dall’adozione del primo PNSD, istituito con la legge 107/2015 del 13 luglio 2015, - si legge sul sito del Ministero - gli obiettivi per l’istruzione del futuro sono il miglioramento del sistema, la valorizzazione delle esperienze positive, l’incisione sulla vita quotidiana della scuola per non lasciare indietro nessuno”.

Un decreto ministeriale di settembre aveva previsto la “costituzione di un apposito Comitato tecnico-scientifico di esperti a supporto della Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale, nell’individuazione di spazi di intervento e di evoluzione del Piano nazionale per la scuola digitale (PNSD) per mettere a sistema le azioni del Piano, per migliorare la programmazione di strategie di innovazione didattica e digitale delle istituzioni scolastiche e per favorire un apprendimento innovativo ed efficace”.

L’organismo è così composto: Tommaso Agasisti (coordinatore) professore ordinario presso il Dipartimento di ingegneria gestionale del Politecnico di Milano; Dianora Bardi, presidente e fondatrice Associazione Impara Digitale;  Paolo Benanti, sacerdote francescano, teologo, docente presso la Pontificia Università Gregoriana, sui temi dell’etica delle tecnologie, della gestione dell’innovazione, internet e l’impatto sulle neuroscienze e sulle neurotecnologie; Martino Bernardi, designato da Fondazione Agnelli, ricercatore del settore Ricerche e progetti / Education;  Roberto Bondi, coordinatore del Servizio Marconi T.S.I. Tecnologie per la società dell’informazione, dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna;  Licia Cianfriglia, vicepresidente nazionale ANP – Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola, coordinatore CIDA Lazio e componente CSPI - dirigente di una scuola secondaria di secondo grado della provincia di Roma;  Michela Freddano, designata dall’Invalsi, responsabile dell’area Valutazione delle scuole;  Giulia Guglielmini, presidente della Fondazione per la Scuola;  Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale;  Elena Mosa, designata dall’Indire, ricercatrice referente del progetto Avanguardie educative.

Il coordinatore del Comitato “riferisce periodicamente al direttore della Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale e al dirigente dell’Ufficio VI - Innovazione didattica e digitale, della medesima Direzione generale, lo stato di avanzamento dei lavori e formula, sulla base di quanto emerso nelle riunioni del Comitato, proposte migliorative del Piano, anche in relazione ai trend internazionali in campo educativo”.

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