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Privacy: no al "capitalismo della sorveglianza". Il Garante e le sfide del metaverso

Il claim della campagna informativa promossa dal Garante della Privacy
Il claim della campagna informativa promossa dal Garante della Privacy

I dati personali: un "tesoro" di cui spesso siamo inconsapevoli, esponendoci a situazioni e comportamenti che ne determinano una lesione il più delle volte irreparabile, soprattutto nella dimensione digitale. E ciò vale soprattutto per i più giovani, spesso privi degli strumenti adeguati di conoscenza e difesa.

Il tema assume oggi una particolare rilevanza: si celebra infatti la 17. edizione della Giornata mondiale della protezione dei dati nata nel 2006, per sensibilizzare sul diritto alla protezione dei dati,  su iniziativa del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. In occasione della giornata, si svolgono conferenze ed eventi dedicati alla divulgazione, sensibilizzazione e ricerca sul tema della privacy dei dati e loro processamento, indirizzati a istituzioni pubbliche, enti di ricerca, aziende e cittadini.

Il Consiglio d'Europa, promotore di questa importante celebrazione, continua a svolgere un ruolo di primo piano incoraggiando e valorizzando le iniziative realizzate in questa occasione.

Celebrata ogni anno nella stessa data, la Giornata della protezione dei dati segna l'anniversario dell'apertura alla firma della Convenzione 108, la Convenzione globale sulla protezione dei dati. Per oltre 40 anni, la Convenzione 108 ha influenzato e modellato la protezione della privacy e della protezione dei dati in Europa e oltre. La sua versione modernizzata (nota come Convenzione 108+) continuerà a farlo.

L'obiettivo principale di questa giornata, come si legge sul sito del Consiglio d'Europa, è educare sulle sfide della protezione dei dati e informare le persone sui loro diritti e su come esercitarli. In questa prospettiva, il Premio Stefano Rodotà, istituito dal Comitato della Convenzione 108, premierà progetti di ricerca accademica innovativi e originali nel campo della protezione dei dati. I vincitori saranno annunciati in occasione di questa data speciale. Il premio onora la memoria di Stefano Rodotà, eminente professore di diritto e politico italiano che si è battuto per la promozione del diritto alla protezione dei dati. Riconosce progetti di ricerca accademica innovativi e originali o pubblicazioni di giovani studenti o ricercatori in materia di protezione dei dati personali.

Il messaggio del commissario europeo Walter

In occasione della 17a Giornata della protezione dei dati, Jean-Philippe WALTER, Commissario per la protezione dei dati del Consiglio o dell'Europa, ha diffuso un mesaggio che può essere letto sul sito del Consiglio d'Europa, sul tema "Rispettare il diritto alla protezione dei dati indebolito nel contesto delle crisi internazionali", eccone uno stralcio: "Il 28 gennaio 2023 celebriamo la 17a Giornata della protezione dei dati. Al Consiglio d'Europa, l'inizio del 2023 è segnato dall'entrata in vigore di un nuovo regolamento sulla protezione dei dati adottato dal Comitato dei Ministri il 15 giugno 2022. Tale regolamento disciplina il trattamento dei dati personali dell'Organizzazione. Infine, consente al Consiglio d'Europa di adottare una legislazione moderna che è ampiamente in linea con i requisiti della Convenzione 108+. In particolare, rafforza i diritti degli interessati, chiarisce gli obblighi dei responsabili del trattamento e consolida i poteri e le competenze del garante per la protezione dei dati come autorità di controllo indipendente".

"Questa 17a Giornata della protezione dei dati è purtroppo contrassegnata dalla tristezza e dalle incertezze legate alla situazione internazionale e in particolare alla guerra, alla crisi climatica, alle crisi economiche e finanziarie che impattano sulla vita quotidiana di molti di noi o legate al deterioramento delle condizioni sociali coesione o sistemi sanitari. Questo quadro desolante ha implicazioni per i nostri diritti umani e le libertà fondamentali, compreso il diritto alla protezione dei dati. In questo clima di incertezza e tensione, è infatti forte la tentazione di introdurre misure restrittive dei nostri diritti e delle nostre libertà e di ricorrere troppo convenientemente a tecnologie di sorveglianza che potrebbero arrivare a un trattamento insensato dei dati personali.Ci sono tutti gli ingredienti per aumentare il rischio di passare definitivamente a una società di sorveglianza, mettendo sotto pressione il rispetto dei diritti umani, lo stato di diritto e la democrazia. Le democrazie sono attualmente in forte declino in tutto il mondo. Secondo Freedom House, oggi solo il 20% della popolazione mondiale vive in uno Stato democratico.  Il pericolo di questo scivolamento verso la sorveglianza diffusa non è appannaggio esclusivo dello Stato. È anche legato alla rapida digitalizzazione della società e all'inesorabile imposizione sconsiderata da parte dei giganti della tecnologia digitale dell'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione in tutte le nostre azioni e interazioni nella vita di tutti i giorni, con il rischio di lasciare da parte molti cittadini in tutto il mondo mondo. Questi giganti si nutrono degli innumerevoli dati che forniamo loro ripetutamente e che consentono loro di profilarci, guidare le nostre scelte e comportamenti, manipolarci e infine decidere per noi. Questo "capitalismo della sorveglianza" si è impossessato dei nostri dati per rivendicare a sé il diritto di gestire le nostre vite. L'enorme espansione dei sistemi di intelligenza artificiale è un'altra sfida al rispetto dei nostri diritti umani e delle nostre libertà fondamentali. Sebbene la digitalizzazione delle nostre società e l'uso dell'intelligenza artificiale abbiano molti aspetti positivi e sembrino irreversibili, presentano molti rischi da non sottovalutare sia per il rispetto della nostra privacy che per la nostra sicurezza individuale e sociale".

"Le garanzie esistono, ma devono essere applicate. -Pertanto, è urgente che lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale sia regolato da una legislazione solida. A ciò contribuiranno l'entrata in vigore della Convenzione 108+, che speriamo sia vicina, e la rapida adozione di una Convenzione sull'intelligenza artificiale. La digitalizzazione, l'uso dell'intelligenza artificiale o l'uso di qualsiasi altra tecnologia di sorveglianza devono essere accompagnati e preceduti da un ampio dibattito democratico e pubblico.  L'educazione e la sensibilizzazione alla tecnologia digitale e all'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per tutte le fasce della popolazione devono essere sviluppate e valorizzate in modo che tutti possano riprendere il controllo della propria vita privata, diventare più critici e decidere liberamente, responsabilmente e consapevolmente delle proprie azioni senza che le loro decisioni influenzino la scelta degli altri".

"Le architetture informatiche devono essere riprogettate per preservare meglio i diritti umani e le libertà fondamentali e garantire meglio la sicurezza dei dati e delle infrastrutture. Ciò implica che ci allontaniamo da un mondo tutto digitale e tutto connesso per un approccio più differenziato, creando alternative non discriminatorie o non dissuasive.  Le attività dei giganti dell'informatica devono essere meglio regolamentate.  Le leggi devono essere applicate e la loro applicazione deve essere controllata meglio. Il ruolo delle autorità di protezione dei dati (autorità di controllo) è quindi fondamentale. Sono infatti responsabili di garantire il rispetto delle disposizioni di legge in materia di protezione dei dati e, se del caso, di sanzionare le violazioni. Hanno un ruolo preventivo e, se necessario, repressivo. Devono essere in grado di condurre indagini, accertare fatti, indagare su denunce, prendere decisioni e imporre sanzioni. Devono essere in grado di fornire consulenza ai vari attori coinvolti nel trattamento dei dati personali, esprimere pareri, fornire orientamenti ed essere in grado di anticipare i rischi, in particolare attraverso azioni di osservazione della tecnologia".

Il convegno promosso dal GPDP  sul metaverso

Si parlerà di Metaverso e delle sfide cruciali che il suo sviluppo pone alla protezione dei dati nel Convegno organizzato dal Garante per la privacy in occasione della 17ma Giornata europea della protezione dei dati personali. Il convegno, intitolato “Il Metaverso tra utopie e distopie: orizzonti e sfide della protezione dei dati”, si svolgerà il 30 gennaio, dalle 10 presso lo spazio Esperienza Europa – “David Sassoli”, Piazza Venezia 6/7- Roma. Obiettivo dell’evento è quello di approfondire le problematiche legate all’impatto che questo nuovo “habitat” digitale avrà sulle relazioni sociali e sui comportamenti dei singoli, sulle loro libertà e diritti, così come sui processi decisionali della collettività. Ai lavori, aperti dal presidente dell'Autorità Garante Pasquale Stanzione, seguiranno le relazioni di Luciano Violante, presidente della Fondazione “Leonardo - Civiltà delle Macchine” e quella di Sebastiano Maffettone, professore di Filosofia Politica e Direttore Ethos - Luiss Business School. I componenti dell’Autorità Guido Scorza e Agostino Ghiglia coordineranno rispettivamente le sessioni dedicate a “La vita online” e “Antropologia del Metaverso”. Nella prima sessione interverranno Luciano Floridi, Professor of University of Oxford e Alma Mater Università di Bologna e Maura Gancitano, filosofa e scrittrice. Nella seconda sessione si confronteranno Giuseppe Riva, direttore dello Humane Technology Lab., Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano e Paolo Benanti, professore straordinario presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana. Concluderà i lavori Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante. Il convegno potrà essere seguito in diretta streaming collegandosi al sito dell'Autorità www.gpdp.it.

L'impegno di Società Editrice Sud

Un tema, quello della tutela dei dati personali, al quale anche SES è particolarmente sensibile, con speciale attenzione ai giovani, verso i quali da quasi trent'anni è  impegnata in una missione di informazione e formazione: la Società editrice ha infatti aderito al Manifesto di Pietrarsa promosso dal Garante per la Protezione dei Dati personali allo scopo di promuovere l'educazione digitale dei più giovani. In attuazione del percorso, ogni settimana sulle quattro edizioni dell'inserto cartaceo Noi Magazine, dedicato dal 1996 ai giovani e all'Istruzione, viene pubblicata dallo scorso ottobre (e poi ripresa sul sito web gazzettadelsud.it) la rubrica Noi e la Privacy, che sviluppa con modalità adatte al pubblico più giovane, ma non solo, tematiche inerenti la protezione dei dati personali. Trattati fino ad oggi, ad esempio, argomenti come il cyberbullismo, le password, i cookies, la condivisione di dati richiesta dalle app, la tutela dei dati personali negli ambienti scolastici, l'uso ricreativo dei droni, gli smart toys, il phishing, i deepfake, e, di recente, la campagna informativa avviata proprio dal Garante, che ha appena lanciato proprio tra le scuole il contest "Diventa un ambasciatore della Privacy".

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