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Addio ad Antonio Prestifilippo, una vita dedicata alla scrittura e al giornalismo. Oggi i funerali

Antonio Prestifilippo

Ha amato la sua professione, perché la scrittura e il giornalismo sono parti integranti dell'eredità trasmessagli dal padre, Silvestro, che era un grande scrittore, un ottimo giornalista e un valente regista, morto prematuramente all'età di soli 53 anni. E perchè, per Antonio Prestifilippo, scrivere era una ragione di vita, lì si concretizzava il suo impegno civile, con la padronanza di stile, l'intelligenza e la curiosità che lo hanno sempre caratterizzato, fin da quando era giovane.

Una passione viscerale, superata solo dall'amore profondo per la propria famiglia, per la moglie e le due figlie. Se ne è andato in silenzio, dopo aver molto sofferto negli ultimi anni, a 67 anni. "Sono un apolide, la mia patria è il mondo", ripeteva ai colleghi. La nonna era genovese, il padre nato a Caronia, lui, dopo le prime esperienze in alcune televisioni private a Messina, aveva cominciato a girare l'Italia, lavorando per "Il Messaggero" di Roma, per "Il Secolo XIX" di Genova (lo stesso quotidiano dove aveva lavorato il padre), corrispondente del "Daily Mirror" di Londra, inviato per "L'Europeo", per "Il Giorno" e, poi, per un lungo periodo (16 anni), a Napoli, inviato speciale de "Il Mattino".

Decise di tornare nella sua Messina e fu accolto alla Gazzetta del Sud dove lavorò alle pagine calabresi e fu caposervizio della redazione “Cultura e Spettacoli”, fino a quando non andò in pensione.

Seguì alcune delle più scottanti vicende di cronaca nera e giudiziaria, come l'omicidio del magistrato Scopelliti a Reggio Calabria, un fatto che lo colpì a tal punto da diventare la trama di uno dei suoi libri di maggiore successo, "Morte di un giudice solo". Scrisse un saggio bellissimo sul Mezzogiorno, "A Sud", poi il romanzo "Notte a Stromboli" e ancora "Attimi di uomo”.

Antonio Prestifilippo è stato una bellissima figura di intellettuale e di professionista, ma soprattutto un uomo buono, che credeva nei valori della lealtà, dell'onestà, dell'amicizia, dell'impegno al servizio della verità e della giustizia.

I funerali si svolgeranno oggi nella chiesa dell'Immacolata al Boccetta alle 16. Alla moglie, alle figlie e ai familiari tutti, le più sincere condoglianze della Gazzetta del Sud.

La segreteria provinciale di Messina dell’Assostampa ricorda con affetto e un velo di tristezza il collega Antonio Prestifilippo, scomparso all’età di 67 anni. Antonio è stato un giornalista vero che sin da giovane coltivò l'interesse per la professione. Si accostò all'inizio della carriera al sindacato frequentando giornalmente la Sala Stampa che attorno alla figura di Stelio Vitale Modica riuniva tanti giovani messinesi che si sono poi realizzati e affermati in varie realtà editoriali. E lui cominciò da corrispondente del Secolo XIX per poi divenirlo per il Messaggero e poi essere assunto al Mattino, serbando l'attrattiva del mare dello Stretto e della Sicilia e Calabria. Concluse il suo sogno di scrivere alla Gazzetta del Sud intervallando i romanzi che lui dedicò al padre, l’esempio da seguire in una professione che per lui non fu certo comoda, avendo da sempre scelto la via dell'inchiesta. Ci mancherà. Condoglianze alla moglie ed alle figlie tanto amate.

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