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Michela Murgia: non amo mettere foto dall’ospedale, ma nemmeno voglio nascondermi

«Ricevo moltissimi messaggi ogni giorno, tutti affettuosi (gli altri non li vedo, ho sviluppato una felice cecità selettiva) ma non riesco a rispondere a tutti, perché sono spesso banalmente troppo stanca. Vado un po' più spesso in ospedale, a volte all’improvviso perché il corpo sorprende e ieri mi mancava il respiro a causa del troppo liquido negli anfratti dei tessuti. Il livello delle cure del nostro sistema sanitario mi ha però fino a ora consentito di tornare sempre a casa stando meglio. Ecco, la risposta che vorrei dare a chi mi chiede continuamente come sto, che era quella che dava Cesare de Michelis: posso stare meglio, ma non posso più stare "bene". "Meglio" è comunque preferibile a male, quindi godetene con me». Lo scrive su Instagram Michela Murgia, postando una foto sorridente dal letto di ospedale, cuffie e cannule nasali dell’ossigeno.

«Non amo mettere foto dall’ospedale - aggiunge la scrittrice, che a maggio ha reso pubblica la sua malattia e da allora ha raccontato sui social alcuni momenti privati, fino alle nozze queer di qualche giorno fa - ma nemmeno voglio nascondere che ci entro, perché è anche questo che fanno le persone che si curano e dobbiamo solo ringraziare di poterlo fare, in barba a chi demonizza chi paga le tasse. Grazie dei messaggi», aggiunge postando un cuoricino viola. «Smettete di mandare cibo al Cambio, però: non posso mangiare tutti i dolci del sud, i formaggi della val padana e i vini del Veneto. Tanto non cresco più».

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