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Mattarella: "Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo"

Lavorare non è morire, i morti di queste settimane ci dicono che non si è fatto abbastanza

"Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo. Feriscono le persone nel valore massimo dell'esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie. Feriscono la società nella sua interezza. Lavorare non è morire". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato alla ministra del Lavoro Elvira Calderone.

"Il nostro Paese colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza. La cultura della sicurezza deve permeare le Istituzioni, le parti sociali, i luoghi di lavoro. A voi, ispettori tecnici, spetta un ruolo attivo in questo processo di garanzia e di prevenzione", sottolinea il capo dello Stato.

"In occasione dell'avvio del corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro - scrive Mattarella nel suo messaggio - desidero porgere un caloroso saluto a tutti i partecipanti. "A voi, ispettori tecnici, spetta un ruolo attivo in questo processo di garanzia e di prevenzione. Faccio appello alle vostre intelligenze e al vostro impegno per contrastare una deriva che causa troppe vittime. Anche da voi e dalla vostra attività dipende la vita di madri, padri, figli, lavoratrici e lavoratori che, finito il proprio turno, hanno il diritto di poter tornare alle loro famiglie. Mentre rivolgo ai nuovi ispettori tecnici il mio incoraggiamento, ringrazio gli ispettori già in servizio - che ogni giorno si spendono per intercettare le irregolarità in materia di sicurezza e garantire l'applicazione delle regole - e formulo a tutti i migliori auguri di buon lavoro".

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