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La storia di Chiara, dopo il trapianto ha studiato al Bambino Gesù. Le lezioni in camera sterile: "Ero meno sola"

Immagine di repertorio

Le lunghe giornate nella camera sterile dopo il trapianto a soli 10 anni, isolata dal resto del mondo. E il forte senso di solitudine alleviato dalle lezioni di italiano, d’inglese o di spagnolo che ha potuto seguire dal suo letto di ospedale.

Sono passati anni ormai da quando Chiara Casoli, ora studentessa universitaria diciottenne, è stata dimessa dal Bambino Gesù di Roma. Ma è ancora vivo il ricordo di quei mesi così difficili e l’importanza che ha rappresentato per lei il poter continuare ad 'andare a scuolà. «Sono una ragazza trapiantata e ho frequentato le lezioni in ospedale dal 2009 al 2015» ha raccontato in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno scolastico al nosocomio pediatrico della capitale, alla presenza del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e dei vertici della struttura.

«Questa esperienza mi ha permesso di riconnettermi con il mondo esterno, di sentirmi meno sola, perché quando ti trovi in una camera sterile i tempi diventano lunghi e vuoti» ha confidato la ragazza che frequenta il primo anno di Chimica all’università La Sapienza.

«Non dimenticherò i momenti in cui le insegnanti, vestite con i camici, entravano nella mia stanza per farmi lezione di italiano, spagnolo, matematica. Poi - aggiunge - ho continuato a frequentare anche durante i numerosi day hospital che ho avuto al di fuori dei ricoveri. Ricordo in particolare un laboratorio di arte».

E Chiara è stata una dei circa quattromila piccoli pazienti del Bambino Gesù di Roma che, ogni anno, frequentano la scuola in ospedale attraverso lezioni in piccoli gruppi oppure nelle loro stanze di degenza. Un percorso arricchito anche da laboratori di musica, uscite didattiche e dalla tradizionale gita. Il progetto ha una storia lunga quasi mezzo secolo. L'esperienza è, infatti, nata nella sede del Gianicolo nel lontano 1975 con due insegnanti a disposizione di un piccolo gruppo di bambini delle elementari ed è cresciuta nel tempo.

L’organico complessivo attuale è di 70 docenti che provengono da 5 istituti pubblici. Lo scorso anno gli alunni seguiti sono stati 4.017 (quasi 500 in più del precedente), di cui 13 hanno sostenuto gli esami di terza media e 5 la maturità.

Per il ministro Valditara si tratta di «una bellissima testimonianza di civiltà». Ringraziando docenti e personale sanitario, ha spiegato: «Come ministero stanziamo 2,7 milioni di euro nelle scuole in ospedale, se necessario proveremo a reperire ulteriori risorse». Per il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti, «non è una scuola ordinaria, ma un’esperienza di apprendimento unica che si adatta alle esigenze dei giovani studenti consentendogli di continuare a vivere la loro quotidianità e a mantenere le relazioni».

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