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Privacy, il Garante contesta violazioni a Chat Gpt e celebra la Giornata Europea con l'allarme sulla violenza in rete

L'Autorità conferma quanto emerso a marzo e notifica l'atto a Open AI che dovrà difendersi. Il 30 gennaio l'approfondimento sui rischi per i dati personali nel web promosso alla Camera dei deputati. E a ottobre il G7 a Roma

La protezione dei dati personali è un tema da sempre prioritario, che va assumendo però sempre più la connotazione di una vera e propria emergenza, sociale e normativa, direttamente proporzionale alla velocità con cui il progresso tecnologico determina scenari di gravissima lesione a fronte di una evidente insufficienza nella consapevolezza diffusa e negli strumenti di tutela - tecnica e giuridica - attualmente disponibili.

Il caso del deep nude ai danni di Taylor Swift ne è solo l'ultimo gravissimo esempio: l'immagine e la reputazione di una persona violata attraverso l'impiego dell'intelligenza artificiale e i meccanismi di propagazione incontrollata del web. Ma sono innumerevoli le fattispecie in cui i dati personali vengono messi a rischio o violati senza che le persone interessate ne siano nemmeno pienamente coscienti.
E proprio oggi il Garante per la protezione dei dati personali ha notificato a OpenAI, società che gestisce la piattaforma di intelligenza artificiale ChatGPT, l’atto di contestazione per aver violato la normativa in materia di protezione dei dati personali. A seguito del provvedimento di limitazione provvisoria del trattamento, adottato dal Garante nei confronti della Società lo scorso 30 marzo, e all’esito dell’istruttoria svolta, l’Autorità ha ritenuto che gli elementi acquisiti possano configurare uno o più illeciti rispetto a quanto stabilito dal Regolamento UE. OpenAI, avrà 30 giorni per comunicare le proprie memorie difensive in merito alle presunte violazioni contestate. Nella definizione del procedimento il Garante terrà conto dei lavori in corso nell’ambito della speciale task force, istituita dal Board che riunisce le Autorità di protezione dati dell’Ue (Edpb).

La Giornata internazionale del 28 gennaio
Per migliorare la conoscenza, nel 2006, il Consiglio d’Europa ha deciso di istituire la "Giornata della protezione dei dati" da celebrare ogni anno il 28 gennaio, data in cui la convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei dati, nota come “Convenzione 108”, è stata aperta alla firma. L'evento viene celebrato in tutto il mondo.
"I dati personali - ammonisce l'European Council,- vengono elaborati ogni secondo: al lavoro, nelle relazioni con le autorità pubbliche, in ambito sanitario, durante l’acquisto di beni e servizi, i viaggi o la navigazione sul Web. Generalmente le persone non conoscono i rischi associati alla protezione dei dati personali e i propri diritti in questo ambito. Raramente sono consapevoli di ciò che possono fare se ritengono che i propri diritti siano stati violati o del ruolo delle agenzie nazionali di protezione dei dati. In questa data, governi, parlamenti, organismi per la protezione dei dati e altri attori svolgono attività per accrescere la consapevolezza sui diritti alla protezione dei dati e alla privacy. Queste attività comprendono campagne mirate per il pubblico, progetti didattici per insegnanti e studenti, porte aperte a conferenze e agenzie per la protezione dei dati. La convenzione per la protezione dei dati, unico trattato internazionale in questo ambito, è in fase di aggiornamento per garantire che i principi di protezione dei dati siano ancora in linea con le esigenze odierne".

Il Garante e la sensibilizzazione in Italia
Anche in Italia è fortissima l'azione di sensibilizzazione sul tema, condotta innanzitutto dall'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, con il collegio presieduto dal prof. Pasquale Stanzione e composto dalla vicepresidente Ginevra Cerrina Feroni, da Agostino Ghiglia e Guido Scorza. A tale azione contribuisce anche Società Editrice Sud Gazzetta del Sud Giornale di Sicilia, che ad aprile organizzerà a Messina il primo evento di lancio del Privacy Tour, voluto dal Garante per diffondere la cultura della privacy nei territori in cui è più marcato il digital divide, come quelli del Sud o dei piccoli centri.

In occasione delle Giornate Europee, il Garante accende i riflettori sul tema della violenza in rete, che è "troppo spesso il “teatro” dove si manifestano le più svariate forme di violenza contro la persona e la sua dignità". "Offese e abusi compiuti on-line - hate speach, cyberbullismo, revenge porn - sono purtroppo sempre più diffusi. - ammonisce il Garante - Molte persone intessono con le nuove tecnologie un rapporto quasi osmotico, al punto da voler riprodurre in rete la propria vita, anche al prezzo di quella degli altri. Si rischia così di confondere la vita con la sua rappresentazione, la persona con l’avatar, il corpo con la sua immagine, fino a ridurre anche la percezione della “violenza”. Per approfondire le interrelazioni tra il web e le diverse forme di violenza, il Garante ha organizzato il convegno dal titolo "Violenza della rete, violenza, nella rete" in occasione della 18.ma Giornata europea della Protezione dei dati Personali, promossa ogni anno dal Consiglio d’Europa con il sostegno della Commissione europea e delle Autorità per la protezione dei dati personali.

L’evento, si svolgerà martedì 30 gennaio, dalle ore 15 presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati.
Ai lavori, aperti dal presidente dell’Autorità Garante, Pasquale Stanzione, seguiranno le relazioni di Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicanalista, ordinario dell’Università la Sapienza di Roma; Agostino Ghiglia, componente dell’Autorità Garante; Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo; Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente dell’Autorità Garante; Marco Tarquinio, giornalista, già direttore di “Avvenire”; Maria Prodi, docente di filosofia e dirigente scolastica; Guido Scorza, componente dell’Autorità Garante.
Le conclusioni saranno affidate a Giuliano Amato, presidente emerito della Corte Costituzionale. Modererà l’incontro la giornalista Donatella Stasio.

Il Premio Rodotà e l'impegno del Consiglio d'Europa
Anche per il 2024 il Comitato della Convenzione 108 del Consiglio d’Europa onora la memoria di Stefano Rodotà - professore universitario, uomo politico e primo presidente del Garante privacy italiano - premiando ricerche accademiche, studi o articoli scientifici originali e innovativi dedicati al tema della protezione dei dati con la sesta edizione del riconoscimento.
In occasione della Giornata, la presidente del Comitato consultivo della “Convenzione 108” del Consiglio d’Europa sulla protezione dei dati, Elsa Mein, ha sottolineato la necessità che gli schemi e i sistemi di identità digitale nazionali rispettino le norme in materia di diritti umani, in particolare il diritto alla protezione della privacy e dei dati personali.

"Il Comitato consultivo, che rappresenta tutte le parti contraenti della Convenzione, ha pubblicato linee guida per assistere i governi e altri attori coinvolti nell’istituzione e nella gestione dei sistemi che elaborano una varietà di dati personali al fine di certificare l’autenticità dell’“identità giuridica” di una persona di fronte alla legge e allo Stato. Le linee guida mirano ad applicare i principi e le disposizioni della Convenzione modernizzata sulla protezione dei dati. Sottolineano che, dato il potenziale di effetti negativi sui diritti umani, i sistemi di identità digitale nazionali devono adottare un approccio incentrato sui diritti umani e integrare esplicitamente la normativa sui diritti umani nelle relative fasi di regolamentazione, progettazione, implementazione e funzionamento".

La Giornata della protezione dei dati commemora l’apertura alla firma della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei dati il 28 gennaio 1981, nota anche come “Convenzione 108”. "Oggi questo trattato - si evidenzia - è l’unico strumento internazionale, multilaterale e giuridicamente vincolante per proteggere la privacy e i dati personali. Nel 2018, è stato adottato e aperto alla firma un protocollo di emendamento che modernizza la Convenzione 108. Basato sui traguardi raggiunti dal trattato del 1981, la Convenzione aggiornata, nota come "Convenzione 108+", mira ad affrontare le sfide per la privacy che derivano dall’utilizzo di nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, rafforzare il meccanismo di monitoraggio della Convenzione e riunire vari quadri normativi elaborati in diverse aree del mondo.

Privacy nell'era dei dati: il G7 dei Garanti a Roma in ottobre
“La privacy nell’era dei dati” è il tema che il Garante per la protezione dei dati personali ha scelto per i tre giorni di confronto con le altre Autorità dei 7 Grandi sulle più importanti sfide che la protezione dati si trova oggi ad affrontare. Dal 9 all’11 ottobre si svolgeranno infatti a Roma, nell’ambito del G7 2024 Italia, organizzati dal Garante italiano, i lavori del G7 Privacy, il cui obiettivo sarà quello discutere per definire una proposta comune per una sicura e responsabile circolazione dei dati personali; per armonizzare le tecnologie emergenti e l’intelligenza artificiale con la libertà delle persone; per promuovere una più stretta ed efficace azione di controllo sull’applicazione della normativa in materia di protezione dati. La tavola rotonda vedrà dunque riuniti il Collegio del Garante italiano (Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia, Guido Scorza) e le Autorità competenti di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, insieme al Comitato europeo della protezione dei dati e al Garante europeo della protezione dei dati.

Violenza della rete, violenza nella rete. Il Convegno del Garante privacy in occasione della Giornata europea
Il 30 gennaio a Roma presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto
La rete è troppo spesso il “teatro” dove si manifestano le più svariate forme di violenza contro la persona e la sua dignità. Offese e abusi compiuti on-line - hate speach, cyberbullismo, revenge porn - sono purtroppo sempre più diffusi. Molte persone intessono con le nuove tecnologie un rapporto quasi osmotico, al punto da voler riprodurre in rete la propria vita, anche al prezzo di quella degli altri. Si rischia così di confondere la vita con la sua rappresentazione, la persona con l’avatar, il corpo con la sua immagine, fino a ridurre anche la percezione della “violenza”.

Per approfondire le interrelazioni tra il web e le diverse forme di violenza, il Garante per la privacy ha organizzato il Convegno dal titolo “Violenza della rete, violenza nella rete”, in occasione della 18ma Giornata europea della protezione dei dati personali, promossa ogni anno dal Consiglio d’Europa con il sostegno della Commissione europea e delle Autorità per la protezione dei dati personali.
L’evento, si svolgerà martedì 30 gennaio, dalle ore 15:00 alle ore 18:00, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati, in Via del Seminario 76 - Roma.

Ai lavori, aperti dal Presidente dell’Autorità Garante, Pasquale Stanzione, seguiranno le relazioni di Vittorio Lingiardi, Psichiatra e psicanalista, ordinario dell’Università la Sapienza di Roma; Agostino Ghiglia, Componente dell’Autorità Garante; Giovanni Melillo, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo; Ginevra Cerrina Feroni, Vicepresidente dell’Autorità Garante; Marco Tarquinio, Giornalista, già direttore di “Avvenire”; Maria Prodi, Docente di filosofia e dirigente scolastica; Guido Scorza, Componente dell’Autorità Garante.
Le conclusioni saranno affidate a Giuliano Amato, Presidente emerito della Corte Costituzionale. Modererà l’incontro Donatella Stasio, Giornalista.

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