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Due cuori e una barca, lo smart working dal mare: la scelta di due fidanzati

Atena è la barca a vela che chiamano casa. Quando hanno deciso di andare a convivere, dopo la laurea e aver trovato lavoro per due aziende di Torino del settore informatico, non si sono messi alla ricerca di un appartamento, ma di una Jeanneau Sun Odyssey 43, lo stesso modello di barca su cui hanno preso la patente nautica. E’ il progetto che stanno realizzando Elena Costa, data engineer originaria di Siracusa, e Federico Caggiano, data scientist, fidanzati torinesi di 27 anni, appassionati di mare, subacquea, natura. Vogliono vivere così, sul mare, nel vento, lavorando da remoto.

Hanno già iniziato a farlo dal 25 novembre a Marina di Ravenna, dove ora si trova ormeggiata la barca che hanno acquistato lo scorso ottobre a Porto Garibaldi nei lidi ferraresi. Ma il 20 aprile salperanno verso Imperia, in Liguria, il porto che hanno scelto come futura base: «Abbiamo passato l’inverno sulla barca per sistemarla. Ha vent'anni ma era in buonissimo stato. Ogni 2-3 settimane torniamo a Torino. Siamo dipendenti di due aziende di consulenza informatica che offrono smartworking molto flessibile - spiega Elena -. Così possiamo accorpare i giorni che dobbiamo fare in presenza. Ci spostiamo a Imperia perché sarà più comodo il collegamento».

L’idea si è costruita nel tempo, ma è stata la pandemia la svolta: «Non volevamo più una vita in città, nel traffico, a respirare aria inquinata - confida - E’ un’esperienza che nasce da un sentimento positivo di desiderio, di avventura e scoperta, ma anche dalla consapevolezza di un futuro incerto a causa della crisi climatica. La pandemia ci ha fatto domandare più volte se vivessimo davvero come vogliamo».

Il mare è un’attrazione fin dall’infanzia. Elena è piena di ricordi delle estati a Siracusa, terra d’origine della sua famiglia; Federico invece in Liguria già da piccolo ai corsi di vela. Insieme poi hanno scoperto la subacquea e sono diventati aiuto-istruttori. Ora si svegliano ogni mattina come sognavano: "Le prime settimane era un continuo dirsi: wow! Abbiamo pianificato tutto per arrivare fino qua, ma c'è sempre quel momento in cui ti rendi conto che ce la stai facendo, che siamo davvero sulla nostra barca. Stiamo benissimo. Siamo felici, ci sentiamo più liberi».

Le giornate sono comunque scandite dalle ore fisse di lavoro in smart: «Non abbiamo ancora installato pannelli solari e un inverter, quindi per usare il computer dobbiamo per forza stare in porto. Dobbiamo attrezzarci e questo primo anno sarà di assestamento poi vedremo dove ci porterà il vento».

In futuro, sperano anche di poter trasformare la passione per il mare in una vera e propria occupazione, portando i turisti in barca o facendo le guide subacquee. Intanto hanno organizzato il loro primo viaggio a bordo di Atena da Marina di Ravenna a Imperia, una sorta di trasloco: «Abbiamo preso due settimane di ferie per arrivare dove riusciamo. E’ fattibile fare tutto il giro, ma dipenderà dalle condizioni meteo - sottolinea Elena - Abbiamo cercato un equipaggio per farci aiutare, con noi ci saranno tre ex allievi del nostro istruttore di vela. Così potremo fare turni di notte e navigare un pò di più».

Hanno anche creato un profilo Instagram @atena.sailing per raccontare l’avventura.

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