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Chi è Antonio Scurati, l'autore che esplora il senso della storia

Antonio Scurati

«Una delle menomazioni dell’umanità del nostro tempo è aver smarrito il senso del storia». È la frase sull'homepage del sito ufficiale di Antonio Scurati, lo scrittore premio Strega finito al centro delle polemiche dopo che Serena Bortone ha denunciato sui social l’annullamento della sua partecipazione alla puntata di CheSarà in onda stasera su Rai 3, dove l’autore avrebbe dovuto proporre un monologo sul 25 aprile.

Docente di letterature comparate e di scrittura creativa all’Università Iulm, romanziere, saggista ed editorialista nel suo percorso per testate come La Stampa, Corriere della Sera e La Repubblica, Antonio Scurati nasce a Napoli nel 1969, cresciuto tra Venezia e Ravello e vive a Milano.

Laureatosi in Filosofia all’Università degli Studi di Milano, prosegue gli studi all’École des hautes études en sciences sociales di Parigi e completa la sua formazione un dottorato di ricerca in Teoria e analisi del testo all’Università di Bergamo. Cofondatore del festival letterario Officina Italia, esordisce come romanziere con Il rumore sordo della battaglia (Mondadori) nel 2002. Nel 2003 esce il saggio Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale, finalista al Premio Viareggio.

Nel 2005 pubblica il romanzo Il sopravvissuto (Bompiani), vincitore del Premio Campiello e del Premio Nazionale Letterario Pisa per la Narrativa. Del 2006 è il saggio La letteratura dell’inesperienza, seguito da altri studi, tra cui la monografia Guerra. Il grande racconto delle armi da Omero ai giorni nostri. Pubblica, fra gli altri, anche Una storia romantica (Premio SuperMondello), Il bambino che sognava la fine del mondo (del 2009, con il quale perde per un voto al Premio Strega, andato a Tiziano Scarpa), La seconda mezzanotte (2011), Il padre infedele (2013), Il tempo migliore della nostra vita (Premio Viareggio-Rèpaci e Premio Selezione Campiello). «Io credo nella letteratura, nel suo enorme valore umano.

Contano i libri, la loro forza di rigenerazione dell’umano - aveva detto all’ANSA nel 2014, dopo aver di nuovo perso per pochi voti al premio Strega (cinque di differenza dal vincitore Francesco Piccolo) -. Una forza che si scolpisce nel tempo. Al confronto, i premi sono aria e polvere, vanità di vanità. Ma tutti noi siamo impastati di entrambe le cose».

Nel settembre 2018 lo scrittore pubblica M. Il figlio del secolo, primo volume di una tetralogia su Benito Mussolini e il fascismo (il secondo volume M. L’uomo della provvidenza, esce nel 2020 e il terzo "M. Gli ultimi giorni dell’Europa» nel 2022), destinata a raccontare la storia italiana dal 23 marzo 1919 giorno della fondazione dei Fasci di combattimento, fino al 1945. Con M. Il figlio del secolo, bestseller che resta in vetta alle classifiche per due anni consecutivi, definito dal New York Times «una lezione di antifascismo sotto forma di romanzo», Scurati vince il Premio Strega nel 2019. Una vittoria dedicata "ai nostri nonni e ai nostri padri che furono prima sedotti e poi oppressi dal fascismo e soprattutto a quelli che poi fra loro trovarono il coraggio di combatterlo - commenta - E insieme vorrei dedicare il Premio ai nostri figli con l’auspicio che non debbano tornare a vivere quello che abbiamo vissuto 100 anni fa e in modo particolare a mia figlia Lucia».

Dal libro è tratta anche una serie in 8 puntate, diretta da Joe Wright con Luca Marinelli protagonista, in arrivo nel 2024 su Sky. Per Scurati, che ha collaborato con gli sceneggiatori la trasposizione «ha ereditato l’impegno etico che era del romanzo». Quando «rappresenti il male e soprattutto come ha segnato e continua a segnare la storia, devi portare lo spettatore nella gabbia ma poi devi portarlo anche fuori: se il leone ti sbrana non hai fatto un buon servizio». Premiato nel 2019 con l’Ambrogino d’Oro, nel 2020 ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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