La ricerca scientifica sullo spazio e lo studio della medicina aeronautica e spaziale sempre più al servizio della comunità e della prevenzione di malattie e patologie. Sette sessioni di approfondimento, lectio magistralis, ricerca e casi studio medicina applicata e la consegna dei Premi scientifici “I Guidoniani” sezione volo atmosferico e spaziale e sezione traffico aereo per le tre giornate scientifiche del trentaquattresimo congresso nazionale di AIMAS: Associazione Italiana di Medicina Aeronautica e Spaziale.
Docenti universitari, ufficiali medici, piloti, esperti e ricercatori da tutta Italia si incontreranno tra le aule e il Chiostro del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università “Sapienza” di Roma dal 5 al 7 giugno 2024.
“Microgravità e Medicina Spaziale” la prima sessione, in apertura lavori prevista il 5 giugno alle ore 16, si svolgerà nel grande Chiostro con sei interventi scientifici a seguire l’inaugurazione sociale del congresso con il saluto delle Autorità nella sala grande del Chiostro con la lectio magistralis del professor Giovanni Destro Bisol, direttore dell’Istituto italiano di Antropologia, su “Resistenza all’alta quota: variabilità genetica e fattori culturali” e la cerimonia di consegna della XIV edizione dei Premi scientifici “I Guidoniani” destinati ai due migliori lavori originali nel campo della medicina, della psicologia e dell’ingegneria in forma di articolo scientifico che ha avuto come soggetto di studio l’uomo e il volo atmosferico o spaziale o il controllo del traffico aereo.
Temi specifici ma anche temi di prossimità e di forte attualità saranno trattati con l’evidenza scientifica propria della ricerca medica. Saranno sul tavolo, infatti e a portata di auditorio: i voli spaziali commerciali, a cui darà evidenza scientifica il Tenente Colonnello di Aeronautica Militare Angelo Landolfi con la relazione“Virgin Galactic Virtute I: a bordo del primo volo suborbitale commerciale” e lo “Studio sullo stress nel controllo del traffico aereo” del prof Felice Strollo, del San Raffaele di Roma.
«La Medicina Aerospaziale ha l’obiettivo di studiare tutti quei fenomeni fisiologici legati al volo; - dichiara il Generale Ispettore Pietro Perelli, presidente di AIMAS - tra questi l’ipossia, il disorientamento spaziale, gli effetti usuranti e destabilizzanti delle accelerazioni, ma anche l’obiettivo di comprendere il problema opposto cioè quello dell’assenza di gravità». «Si tratta - – continua il Generale - di una scienza completa, mirata alla stabilizzazione della salute dei piloti, degli equipaggi e degli astronauti e al mantenimento di un alto livello di efficienza fisica e mentale durante la missione, e al ripristino ottimale, per quanto riguarda gli astronauti, delle funzioni psico-fisiologiche al rientro. Queste conoscenze – conclude il Generale Ispettore - sono in continua evoluzione e devono essere sempre più patrimonio del medico aeronautico e spaziale che nel suo percorso formativo dovrà toccare tutte le linee di studio dalla selezione al mantenimento del profilo di idoneità degli equipaggi, all’addestramento e alla formazione».
Tre giornate per connettere scienza medica e ricerca e promuovere la divulgazione scientifica di medicina aeronautica su temi cruciali per la salute: dalla cardiologia aeronautica, con un focus su forame ovale pervio alle neuroscienze aerospaziali, alla Medicina Clinica e alla medicina legale aeronautica. La Gestione aeromedica delle emergenze Infettive sul territorio e la Psico-fisiologia Aerospaziale e Sicurezza del Volo.
Ricerca e determinanti scientifici che impattano nel quotidiano anche se « Si pensa ancora allo spazio come al futuro invece è il presente, - dice il Tenente Colonnello Paola Verde, Segretario Generale dell’AIMAS- non solo perché ci sono gli spazioporti e i voli spaziali commerciali sono una realtà, ma perché se non fosse
stato per la ricerca nel settore spaziale del recentissimo passato non avremmo cose come i dispositivi salvavita indossabili, i moderni fissatori per le fratture ossee, la memory foam per prevenire le piaghe da decubito, per non parlare dell’invenzione: della risonanza magnetica, della macchina per la dialisi e del pacemaker».
Nei suoi settantadue anni di attività AIMAS non ha mai smesso di fare ricerca applicata e di condividere
con tutta la società scientifica e civile, risultati e riflessioni utili all’intera collettività. La medicina aerospaziale, come hanno dimostrato le ricerche sul morbo di Alzheimer, sulle neuroscienze piuttosto che sull’incidenza della cataratta o in generale sulle cardiopatie, può ed è un’occasione per nuove scoperte e conseguenti opportunità di cura per ogni persona.
Caricamento commenti
Commenta la notizia