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Arianna Meloni: io e Lollobrigida ci siamo lasciati, ma per lui mi butterei nel Tevere

«Per Lollo mi butterei nel Tevere, come si dice a Roma». Ma l’amore «è un’altra cosa». Arianna Meloni sceglie il Foglio, e un lungo colloquio, per rendere pubblico quello che nei palazzi già si sussurrava da tempo: lei e Francesco Lollobrigida, ministro e capodelegazione di Fdi nel governo guidato dalla sorella, non stanno più insieme. «Da un ». Un annuncio che arriva alla fine di una settimana in cui Arianna è stata al centro della cronaca (politica, non rosa) sulla scia di ipotesi di future indagini a suo carico per il presunto ruolo ai tavoli che contano sulle nomine. Della Rai e non solo.

«Da due anni mi descrivono alle prese con nomine e trame di potere, è avvilente» denuncia la sorella della premier: certo, niente a che vedere con «Silvio Berlusconi. Nessuno si paragona a uno statista come lui», ma «la cosa che ha scritto Sallusti prendeva spunto dal libro e dalle dichiarazioni di Luca Palamara, già membro del Csm, su un metodo che evidentemente esisteva, e non so se esista ancora». Ma «lungi da me attaccare la magistratura», ribadisce ancora una volta la dirigente di Fdi.

Dopo le vacanze in famiglia in Puglia si è concessa qualche giorno con le figlie in Sardegna mentre l’oramai ex compagno rivestiva i panni istituzionali e andava a presenziare al Meeting di Cl. La presidente del Consiglio invece resta lontana dai radar, possibile sia ancora in Puglia, qualcuno ipotizza dall’amico Marcello Gemmato che già stava con le sorelle Meloni in masseria, ma non ci sono conferme.

Il giorno dopo l’intervento del titolare dell’Agricoltura a Rimini, la rivelazione. Che mette ordine nelle questioni private ("sono affari nostri e ci sono tante persone che amiamo in mezzo, la finirei qui con la curiosità morbosa», dice) e le distingue da quelle pubbliche. Che invece, stando alle parole della capa della segreteria di Fratelli d’Italia, non cambiano. "Il rapporto è solido», assicura Arianna, «il nostro progetto politico va avanti».

Dal ministro, non più nemmeno cognato, nessun commento. Arianna ha per lui solo parole di elogio «ci vogliamo bene, so quanto vale, conosco di che pasta politica sia fatto: uno in grado di lavorare 500 ore al giorno. È una persona solida, onesta e con una grande preparazione». Mentre «Lollo», come lo chiama, è «attaccato con violenza incredibile», come la sorella premier, quando invece stanno facendo «un lavoro incredibile». Lei ora si vuole concentrare sul suo lavoro al partito invece che «passare per traffichina e mitomane». E in cantiere c'è già il salto di qualità della scuola di formazione politica, una sorta di «Frattocchie di destra» come le definisce il Foglio, che sarà guidata dal responsabile formazione Fabio Rampelli. Il vicepresidente della Camera assicura che si partirà in autunno, con lezioni «da remoto e in presenza» aperte «ad amministratori, dirigenti» ma anche a «militanti e al movimento giovanile».

Perché «al contrario di altre formazioni politiche - spiega ancora Arianna - noi non vogliamo lasciare sguarnito il partito e chiuderci nel palazzo».

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