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Gli smartphone peggiorano il sonno, in Svezia stop sotto i 2 anni

I ragazzi che usano lo smartphone mentre sono a letto peggiorano la qualità del sonno. E’ una nuova ricerca pubblicata su Jama Pediatrics a confermare il legame tra la salute dei giovanissimi e i dispositivi elettronici, legame che sta portando ad una crescente presa di posizione di istituzioni e genitori. In Svezia l’autorità sanitaria sconsiglia ai bimbi sotto i due anni di essere esposti a qualunque tipo di schermo. Mentre crescono le organizzazioni di genitori che si astengono dal dare i dispositivi ai propri figli come del resto hanno fatto a suo tempo Steve Jobs e Bill Gates, figure simbolo della tecnologia.

«Nell’era digitale gli adolescenti trascorrono più tempo che mai davanti agli schermi potenzialmente a scapito del loro sonno», scrivono i ricercatori della University of Otago di Dunedin, in Nuova Zelanda, che hanno analizzato il comportamento di 79 ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. Gli effetti negativi si osservano principalmente quando i dispositivi vengono usati una volta che ci si è messi a letto, non tanto nelle ore immediatamente precedenti. Secondo i ricercatori, «l'uso di schermi interattivi come giochi e multitasking è particolarmente problematico sebbene anche le attività passive su schermo come guardare i film fossero associate ad una durata del sonno più breve». In Svezia nelle scorse ore l’autorità sanitaria ha raccomandato ai genitori di non esporre i bambini di età inferiore ai due anni a nessun tipo di schermo e agli adolescenti di non passare più di tre ore al giorno davanti ad uno schermo.

«Sappiamo che l’uso dei media digitali può avere effetti negativi sulla salute, tra cui un peggioramento del sonno e sintomi di depressione», ha affermato il ministro degli affari sociali, Jakob Forssmed, come riporta The Guardian. Anche in Italia in occasione della ripresa della scuola per 7 milioni (tra le novità lo stop ai cellulari in classe anche per scopi didattici) l’Istituto Superiore di Sanità consiglia di salvaguardare il sonno di bambini e ragazzi la cui perdita li fa diventare «irritabili e aggressivi» e «aumenta il rischio di dipendenze comportamentalì.

Da un’indagine dell’Iss sulla Generazione Z emerge che il 50% degli 11-13enni più a rischio di sviluppare dipendenza da social media dorme meno di sei ore a notte e quasi il 30% impiega più di 45 minuti per addormentarsi. E che il 30% di studenti a rischio di dipendenza da videogiochi ha dormito meno di sei ore a notte e quasi il 25% fatica ad addormentarsi. Mentre negli Stati Uniti, da New York alla Florida, si registrano diverse strette all’uso di social per i minori, cresce il movimento dei genitori che si rifiuta di dare gli smartphone ai propri figli. Nel Regno Unito a febbraio scorso è nata 'Smartphone Free Childhood’che ha 60mila membri e si sta espandendo in Australia, Usa, Emirati Arabi, Brasile, Canada e Sudafrica. Nel frattempo diversi giganti della tecnologia sotto pressione stanno cercando di creare esperienze di smartphone e social media più adatte ai bambini. La scelta emblematica l'hanno fatta Steve Jobs e Bill Gates: i due giganti della Silicon Valley hanno cresciuto i loro figli senza tecnologia.

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