Mattarella: il fascismo complice della ferocia nazista. Con la Costituzione non più sudditi ma cittadini
Durante una solenne cerimonia ad Ampezzo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commemorato l’80° anniversario della liberazione della Carnia e dell’Alto Friuli, territori simbolo della resistenza contro il dominio fascista durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel suo discorso, pronunciato di fronte a una folla riunita per l’evento, Mattarella ha ricordato gli orrori del 1944, un anno segnato da conflitti e sofferenze in tutta Italia e in Europa, mentre le forze naziste iniziavano il loro ritiro. "Il 1944 fu un anno carico di orrore in Italia e in Europa. Il progressivo ritiro delle truppe naziste lasciava dietro di sé una drammatica scia di stragi," ha affermato Mattarella, riflettendo su un periodo in cui il panorama europeo era segnato da brutalità e resistenza. Ha sottolineato che, mentre le forze naziste si ritiravano, il movimento di Resistenza contro il fascismo prendeva forza, opponendosi alla Repubblica Sociale Italiana, che Mattarella ha descritto come "complice della ferocia nazista." Mattarella ha sottolineato l’importanza di ricordare queste lotte non solo come fatti storici, ma come elementi fondamentali dell'identità democratica dell’Italia contemporanea. “Oggi storia e memoria si incontrano, con tutte le contraddizioni e le sofferenze che accompagnano gli eventi bellici. E la vocazione di pace del nostro Paese è il segno che tutto questo non è passato invano,” ha dichiarato. Ha evidenziato che l'Italia di oggi riconosce nelle popolazioni della Carnia le radici della sua Costituzione, che alimentano la vita democratica del Paese. Il presidente ha inoltre reso omaggio a coloro che hanno contribuito alla lotta per la libertà, ricordando gli atti coraggiosi di coloro che hanno dato vita alle "zone libere" e alle Repubbliche partigiane che si opposero all'occupazione nazista. “La Repubblica rende oggi onore a quanti hanno contribuito alla causa della libertà, animando l’esperienza delle ‘zone libere’ e delle ‘Repubbliche partigiane’,” ha affermato. Le parole di Mattarella arrivano in un momento in cui l’Italia continua a confrontarsi con la complessità della sua storia bellica. Onorando i combattenti della Resistenza che hanno gettato le basi per la rinascita democratica dell’Italia nel dopoguerra, la cerimonia ha offerto un potente richiamo alla duratura eredità di coloro che si opposero al fascismo e all’oppressione. Con il suo intervento, Mattarella ha ribadito l'importanza di trarre lezioni dalla storia per sostenere e alimentare la vita democratica dell'Italia, ricordando alla nazione le radici da cui sono nate le libertà di cui gode oggi.