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«Danni nel mondo reale» se Meta eliminerà il fact-checking su Facebook e Instagram: ecco perché

Ci saranno danni nel mondo reale se Meta estenderà la sua decisione di eliminare il fact-checking su Facebook e Instagram, e non è vero che il controllo sull'accuratezza delle notizie abbia portato a «troppa censura». A pochi giorni dalla decisione a sorpresa della società di Mark Zuckerberg di interrompere il programma di verifica dei fatti negli Usa - definito da media e analisti un ossequio a Donald Trump - arriva la risposta dei fact-checker di tutto il mondo. Mentre aumentano le ricerche online su come cancellarsi dai vari social di Meta.

La reazione internazionale dei fact-checker

In una lettera aperta pubblicata su Poynter.org, l'International Fact Checking Network (Ifcn) esprime preoccupazione per «una decisione che minaccia di annullare quasi un decennio di progressi nella promozione di informazioni accurate online». Anche la libertà di dire che qualcosa non è vero è libertà di espressione, sostengono le associazioni mondiali che fanno capo all’Ifcn, dove per l’Italia ci sono Open e Pagella Politica/Facta News.
«Vogliamo chiarire le cose, sia per il contesto odierno che per i dati storici», afferma la rete di fact-checker. Potrebbero esserci conseguenze devastanti, aggiungono, se Meta ampliasse il suo cambiamento di politica oltre i confini degli Stati Uniti a programmi che coprono più di 100 paesi.

Le ripercussioni globali del cambiamento di politica

Alcuni di questi paesi, avverte l’Ifcn, sono altamente vulnerabili alla disinformazione che stimola instabilità politica, interferenza elettorale, violenza della folla e persino genocidio. Se Meta decidesse di interrompere il programma ovunque, è quasi certo che provocherà danni nel mondo reale in molti luoghi.
L’annuncio di questa settimana del magnate della tecnologia ha scatenato l’allarme in paesi come Australia e Brasile. Mentre Bruxelles valuterà l’impatto di questa decisione, come previsto dal Digital Services Act, se Meta la estenderà all’Ue. E il responsabile dei diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, ha detto che «regolamentare i contenuti dannosi online non è censura».

Dubbi sui metodi alternativi: Community Notes e altre soluzioni

Zuckerberg ha affermato che i fact-checker erano «troppo politicamente di parte» e, contestualmente al taglio delle politiche di moderazione, ha annunciato la reintroduzione graduale su Facebook, Instagram e Threads dei contenuti politici che aveva ridotto dal 2021.
La rete mondiale dei fact-checker esprime dubbi anche sull'adozione da parte di Meta del metodo delle Community Notes già adottato da X, cioè una sorta di avvisi fatti dalla community di utenti su alcune notizie.
«Non crediamo - spiegano - che questo tipo di programma si tradurrà in un’esperienza utente positiva. Una nostra ricerca mostra che molte note non vengono mai visualizzate, perché dipendono da un consenso politico diffuso piuttosto che da standard e prove di accuratezza. Se le persone crederanno che le piattaforme dei social media siano piene di truffe e bufale, non ci vorranno passare del tempo».

Crescono le ricerche online per alternative ai social Meta

E probabilmente molti utenti si stanno già interrogando su questa possibilità. Secondo il sito specializzato TechCrunch, infatti, negli Stati Uniti negli ultimi giorni c'è stato un boom di ricerche online relative all’eliminazione dei vari account social Meta oppure alla ricerca di alternative. In alcuni casi l'aumento è del 5.000%.
Eugen Rochko, Ad di Mastodon, una piattaforma nata come alternativa a X dopo l’acquisizione di Elon Musk, ha definito le modifiche alla moderazione di Meta «una preoccupazione per chiunque abbia una coscienza».

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