La scuola si rinnova e lo fa puntando sulla revisione delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida relative al primo e al secondo ciclo di istruzione; le più recenti risalgono al 2012 e costituiscono il punto di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole visto che fissano gli obiettivi educativi generali e di apprendimento nonché gli standard delle competenze per ciascuna disciplina o campo di esperienza.
In realtà le novità erano nell’aria. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nel maggio dell’anno passato aveva istituito una commissione “composta da esperti di comprovata qualificazione scientifica e professionale” per elaborare e formulare le nuove proposte di “revisione delle indicazioni nazionali e delle linee guida” del primo e secondo ciclo del percorso scolastico.
Adesso, le Nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo, pilastri nella programmazione scolastica, arrivano in Consiglio dei Ministri sotto forma di decreto. Lo ha annunciato il ministro Valditara in un’intervista a Il Giornale anticipando le novità. Secondo il ministro “Dobbiamo riprendere questa grande scuola della memoria con testi più semplici all’inizio, anche filastrocche, scioglilingua e altro. Poi già alle elementari i primi accenni di epica classica, mitologia greca e orientale, ma anche le saghe nordiche. Dobbiamo coltivare la fantasia, la capacità di stupirsi dei ragazzi, le suggestioni profonde, ma senza perdere per strada la grammatica e lo studio della regola. La cultura della regola inizia dallo studio della grammatica. In particolare, è importante trasmettere all’allievo, fin dall’inizio, la consapevolezza del valore della correttezza linguistica e formale, dell’ordine e della chiarezza nella comunicazione. La chiarezza deve essere presentata come una forma di autocontrollo e anche di un doveroso impegno verso l’altro”.
Addio alla "geostoria", arriva il latino
Tra le novità, il ritorno allo studio separato della storia e della geografia superando la “geostoria”. La storia diventa fondamentale fin dalle prime classi della primaria e viene data centralità alla narrazione di quel che è accaduto nella nostra penisola dai tempi antichi fino ad oggi. Si favorisce la lettura dei testi dell’epica classica. Ma non solo. Verrà reintrodotto l’insegnamento del latino nel curricolo a partire dalla seconda media. “E poi, fra le tante novità, - ha anticipato Valditara - sin dalla prima elementare avvicineremo i bambini alla musica, alla sua comprensione, alla civiltà musicale. Per questo fra gli esperti che hanno lavorato in questi mesi ci sono storici come Ernesto Galli della Loggia, latinisti come Andrea Balbo, il presidente emerito dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini, letterati come Claudio Giunta, musicisti celeberrimi come Uto Ughi e figure di spicco del mondo artistico”.
In attuazione dall'anno scolastico 2026-2027
Ma quando saranno introdotte tutte queste novità? “Adesso si apre un grande dibattito, aperto a tutto il mondo della scuola, ai corpi intermedi, alle associazioni disciplinari. A fine marzo dovremmo essere pronti con gli ultimi ritocchi perché le novità entrino in classe con l’anno scolastico 2026-27”, specifica il Ministro. Solo in seguito le Indicazioni daranno gli effetti reali e affidati alla responsabilità di programmazione delle scuole.
Intanto da subito tornano i giudizi sintetici alla Primaria
Tra le altre novità ai nastri di partenza, quelle sulle modalità di valutazione periodica e finale degli apprendimenti di alunne e alunni della primaria e del comportamento di studentesse e studenti della scuola media. A partire dall’anno in corso, vengono reintrodotti nella scuola primaria i giudizi sintetici, da “Ottimo” a “Non sufficiente”. Inoltre, la valutazione della condotta degli studenti del primo grado sarà espressa in decimi: coloro che otterranno un punteggio inferiore a 6/10 non saranno ammessi alla classe successiva o all’esame conclusivo del primo ciclo. Le scuole avranno tempo fino all’ultimo periodo dell’anno scolastico per adattarsi alle nuove disposizioni e assicurarsi che le famiglie siano pienamente informate.
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