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Eppure esistono le eccellenze calabresi. E lottano con noi

Il Centro di Neurogenetica di Lamezia, il reparto Ematologia di Reggio

Baluardi. La neurologa Amalia Bruni e la psicologa Valentina Laganà al Centro di Neurogenetica

Nell’immaginario collettivo la sanità calabrese annaspa da tempo tra grosse difficoltà. Gli utenti, per lo più, la percepiscono come sanità degli scandali, delle strutture ospedaliere cadenti, della carenza di medici, dei viaggi della speranza o quella dei fallimenti e dei commissariamenti. La Calabria sogna altro. Sogna anche qui le cosiddette eccellenze, i centri di assistenza dove validi professionisti garantiscono, giorno per giorno, con il loro lavoro, il diritto alle cure e alla salute. Mosche bianche che nonostante tutto esistono.

E, in quest’ottica, il pensiero corre subito a strutture all'avanguardia come il Centro regionale di neurogenetica a Lamezia Terme. Un parco tecnologico che si avvale di strumentazioni di ultima generazione consente di fare diagnosi e ricerca relativamente agli aspetti genetici di alcune fra le più frequenti patologie neurodegenerative a cominciare dal morbo di Parkinson e dalle encefalopatie per finire all’Alzheimer, malattia nella cui cura il centro lametino ha raggiunto livelli di caratura mondiale. La struttura è nata grazie all'impegno della scienziata Amalia Bruni, capace non solo di realizzare un sogno nella terra d’origine, ma anche di difenderlo con forza dalla politica incompetente.

Cure e ricerche anche nel reparto di Ematologia dell'ospedale Metropolitano di Reggio Calabria il cui direttore responsabile, Massimo Martino, ha idee ben chiare. «Sento dire che siamo un centro di eccellenza – sostiene – ma noi, ad essere sinceri, l'eccellenza la inseguiamo costantemente per stare al passo con i tempi e le assicuro che questa corsa ci costa molta, perché certi processi in sanità sono molto lenti». Dal reparto di Ematologia al Centro unico regionale trapianti di cellule e terapie cellulari “A. Neri” il passo è breve all’interno del Grande ospedale metropolitano. Hanno un nemico in comune: i tumori del sangue. Sotto la guida del dottor Massimo Martino, il Ctmo (che il 4 giugno festeggia 30 anni di attività) ha effettuato oltre 2600 trapianti di midollo. Ed è uno dei più importanti centri nazionali per il Car-T, terapia capace di rimodulare il sistema immunologico per meglio aggredire i tumori. Volendo, in Calabria fare sanità d’eccellenza è possibile.

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