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Troppa carne, atleti cinesi a rischio doping

A far accendere un campanello d'allarme è stata la sconfitta della squadra femminile cinese di pallavolo per 3-0 contro gli Usa alla finale del Gran Prix mondiale disputata domenica a Ningbo, non lontano da Shanghai. La sconfitta è stata attribuita al calo fisico delle atlete, in preda anche a crampi, che non hanno consumato carne da tre settimane. In Cina la maggior parte della carne macellata arriva da animali a cui viene dato anche il clenbuterolo, una sostanza vietata dall' antidoping olimpico, usata dagli allevatori per ottenere una carne più magra. Molti tifosi però non credono in questa tesi che considerano una scusa e temono invece che le pessime performance di alcune squadre nazionali dipendono da cattivi allenamenti. Non è la prima volta che emerge il pericolo della carne al clenbuterolo per gli atleti. L'agenzia mondiale anti doping ha più volte messo all'erta gli atleti che si recano in Cina e in Messico per gare, della presenza della sostanza nella carne. La judoka campionessa cinese Tong Wen è stata squalificata per due anni nel 2009 dopo essere stato scoperto positivo alla sostanza. Da quel momento la sua società sportiva alleva in proprio i maiali, galline e anatre per evitare la contaminazione.

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