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Di Gregorio nega
pratiche dopanti

Il corridore della Cofidis, Remy Di Gregorio, fermato martedì a Bourg-en-Bresse (sud-est) nel giorno di riposo del Tour de France, ha negato davanti ai magistrati di Marsiglia di aver fatto ricorso a pratiche dopanti. Secondo quanto riferito dal procuratore Jacques Dallest, tuttavia, lo scalatore francese, 26 anni, dovrebbe essere incriminato per "detenzione di dispositivi vietati senza giustificazione medica". E' stato trovato infatti in possesso di un kit illegale per l'iniezione di glucosio. Secondo la stessa fonte, non ha negato di aver ricevuto iniezioni. Al momento la procura esclude che il team di Di Gregorio sia coinvolto nella vicenda. Un'altra persona è stata interrogata dai magistrati. Si tratta di un naturopata di 75 anni che era stato a sua volta arrestato due giorni fa e che ha confessato di aver praticato prelievi di sangue al corridore e iniezioni di ozono. Fonti vicine all'inchiesta parlano di almeno quattro iniezioni tra fine maggio e fine giugno. "Siamo al momento su pratiche mediche e paramediche proibite. A questo stadio, non abbiamo prodotti dopanti", ha precisato il procuratore. Il naturopata è stato incriminato per "esercizio illegale della medicina". Liquidi per 26 mila euro sono stati sequestrati al suo domicilio. Altre persone potrebbero essere interrogate nei prossimi giorni. Gli agenti dell'Ufficio centrale di lotta per l'ambiente e la salute pubblica era sulla pista di Di Gregorio dal giungo 2011, quanto il corridore vestiva la maglia del team Astana. Recenti intercettazioni telefoniche hanno rilanciato l'inchiesta e permesso gli arresti di Bourg-en-Bresse di due giorni fa. (ANSA)

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