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Accordo tra la Figc e la Cina: in futuro gare della Nazionale in Oriente

Gaetano Miccichè

Scambi culturali, rapporti di massima collaborazione nella medicina sportiva, nella formazione degli arbitri con particolare attenzione al Var, e poi ancora interscambio di giocatori e allenatori, marketing e comunicazione ma soprattutto la possibilità di esportare alcune partite delle nazionali, da quelle giovanili e femminile fino alla maggiore di Roberto Mancini. Dalla via della seta alla via del pallone, tra Italia e Cina la strada è tracciata anche nel calcio con il memorandum d’intesa firmato oggi in Federcalcio tra il numero uno di via Allegri, Gabriele Gravina, e il numero 1 della Comunicazione cinese nonché direttore generale di China Media Group, Shen Haixiong. Nell’ambito della visita del leader Xi Jinping in Italia, la delegazione cinese ha prolungato la permanenza nella Capitale proprio per affrontare il tema dello sviluppo del calcio in Cina a 360°.

Uno dei punti contenuti nel memorandum recita proprio "organizzazione in Cina, entro i prossimi 3 anni, di gare di competizioni ufficiali italiane», anche se per il momento questo non riguarderà la Serie A per via del divieto della Fifa. Ma per il futuro Gravina avverte: «Ora possiamo parlare di amichevoli, gare di calcio femminile e anche della Nazionale- dice, ben consapevole che il fitto calendario internazionale rinvia lontano l’idea di un viaggio degli azzurri di Mancini - nella speranza che il regolamento internazionale possa cambiare per consentire anche gare di campionato». Fermo restando che la Supercoppa italiana si gioca già da diversi anni all’estero e in futuro anche la Cina potrebbe venire coinvolta nuovamente: «Credo che la Serie A in Cina non sia una strada percorribile per i prossimi anni ma si può ragionare sulla Supercoppa e su alcune partite di Coppa Italia», conferma anche il numero uno della Lega di A Miccichè. Mentre controcorrente va il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis: «Io approfitterei del mese di agosto per iniziare con qualche assaggio di qualche nostra partita di cartello in giro per l’Europa», ha specificato il patron partenopeo. Quello di oggi in Federcalcio è stato «un evento storico», ha rilevato Gravina, dicendosi «orgoglioso» che lo stesso leader cinese Xi Jinping si sia interessato al calcio italiano per far crescere quello del suo Paese.

A fare da apripista al calcio italiano sono stati i campioni del mondo Fabio Cannavaro e Marcello Lippi, rispettivamente ct ed ex commissario tecnico nonché consigliere della nazionale cinese: «In Cina vi conoscono tutti: speriamo di realizzare ancora un progetto con voi sulla base di questo risultato», ha sottolineato Shen al suo arrivo in Federcalcio seguito da una lunga corte di tecnici del suo ministero. «Bene, questo ci fa molto piacere», ha replicato Gravina, divertito nel vedere l’entusiasmo del ministro cinese al cospetto della riproduzione originale della Coppa del Mondo conservata in via Allegri: «Di questa - ha scherzato Shen - ne ho una nel mio ufficio ma di proporzioni più piccole. Per la prima volta riesco a vederne una originale dal vivo…». Quello tra calcio italiano e Cina «può essere un rapporto di collaborazione che può portare a risultati straordinari - ha quindi concluso Gravina - Non possiamo rimanere chiusi al nostro mondo, ma aprirci a un mondo che rappresenta un miliardo e mezzo di soggetti interessati».

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