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Serie A: clamoroso tonfo della Lazio, Torino sempre più in alto ed Empoli nei guai

Quattro giorni dopo la delusione Champions, la Juve finalmente fa festa con lo scudetto, l’ottavo di fila e il suo n.35 dell’albo d’oro del calcio italiano.

La certezza matematica, a cinque giornate dalla fine del campionato, arriva grazie alla vittoria sulla Fiorentina per 2-1, ma per lunghi tratti lo Juve Stadium ha temuto l’incubo: partenza sprint dei viola, gol di Milenkovic, occasioni in contropiede per il raddoppio, palo di Mirillas, Juve in grande difficoltà e pubblico ammutolito mentre gli ultrà tengono gli striscioni rivoltati in segno di protesta; poi il gol di testa di Alex Sandro nel finale di primo tempo scaccia le paure, fino all’autogol decisivo di Pezzella e la festa bianconera.

Dietro, si accendono le corse per la Champions e per la salvezza. In attesa di Inter-Roma e Napoli-Atalanta, il Milan si fa raggiungere dal Parma e vede avvicinarsi a -3 il Torino che vince in casa del Genoa. Gara suicida della Lazio che resta in dieci per una pazzia di Milinkovic che si fa espellere e viene superata dal Chievo ormai retrocesso: per una strana coincidenza, avviene alla vigilia del Natale di Roma come 33 anni fa in un Roma-Lecce ben più famoso. Ma comunque a modo suo, per Inzaghi è un ko da cui sarà difficile risollevarsi.

Responsi importanti anche in zona retrocessione: l’Empoli si fa del male perdendo 4-2 in casa con la Spal e si avvia verso il baratro insieme al Frosinone che perde a Cagliari. Vola il Bologna di Mihajlovic (da sette giornate nessuno ha fatto più punti) travolgendo la Samp con la complicità di Audero. I toscani sono a -4 dall’Udinese (che non supera il Sassuolo), a -5 dal Bologna e dal Genoa.

Il Milan di Gattuso si inceppa a Parma: dopo un primo tempo modesto il tecnico sistema la squadra e arriva il vantaggio con uno spunto di Castillejo, ma gli emiliani creano molto, colpiscono un legno con Siligardi. Alla fine i rossoneri concedono una punizione che Bruno Alves trasforma con una magia. Risultato giusto, occasione persa per i rossoneri per blindare la Champions. Va ancora peggio alla Lazio che, opposta alla cenerentola Chievo, gioca con una certa supponenza che stimola l’amor proprio dei veneti. Milinkovic-Savic si fa espellere per un fallo inutile dopo mezz'ora su Stepinski.

Nella ripresa il baby Vignato crea uno spunto d’autore che porta in vantaggio il Chievo. Lazio sotto choc e in 4' arriva il raddoppio di Hetemaj con la difesa ferma e poi i veneti potrebbero pure triplicare. L'ingresso di Correa scuote i laziali che segnano con Caceido e hanno varie occasioni per pareggiare. Ma l’atteggiamento generale viene sonoramente fischiato dal pubblico, la Champions si allontana. La Lazio viene infatti scavalcata dal Torino che con una gara accorta vince a Genova. Partita matura di una formazione in grande crescita, da considerare ormai la sorpresa della stagione.

I granata controllano il forcing rossoblù, passano con l’ex Ansaldi, rischiano il pari con Kouamè e sfiorano il raddoppio con Parigini. Ora aspettano il Milan nel prossimo turno per legittimare le loro ambizioni. In zona retrocessione il Bologna fa un salto avanti verso la salvezza con la netta vittoria su una Samp sbiadita, tradita dal suo portiere Audero. Mihajlovic ha messo il turbo agli emiliani con cinque vittorie e un pari nelle ultime sette gare.

Il Bologna sale di tono nella ripresa con tante occasioni, passa con un autogol di Tonelli su punizione e traversa di Pulgar su cui Audero va in confusione. Il portiere è responsabile in parte sul secondo e totalmente sul terzo. L’Empoli rischia di pagare cara la sconfitta per 4-2 in casa con la Spal perchè i margini per recuperare si assottigliano. Toscani avanti con Caputo ma gli ospiti ribaltano la gara coi tre attaccanti Petagna (doppietta), Floccari e Antenucci. Spal virtualmente salva ed Empoli in grandi ambasce.

Perde qualsiasi speranze il Frosinone che comincia bene a Cagliari, poi va sotto su rigore di Joao Pedro e non riesce più a risollevarsi. I sardi a 40 punti sono ormai in zona tranquilla in una gara senza Pisacane, Pellegrini e Barella. Rimane in acque agitate l'Udinese che non sfrutta la gara interna col Sassuolo per fare un passo avanti decisivo: gli ospiti passano con Sensi e solo alla fine i friulani recuperano con Okaka ma per salvarsi dovranno soffrire ancora.

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