Secondo giorno in giallo per Giulio Ciccone, che dopo l'impresa di ieri ha potuto sfoggiare il simbolo dell'inusitato primato al Tour de France in quella che è stata oltretutto la tappa più lunga, la Belfort-Chalon sur Saone, di 230 chilometri. La frazione quasi tutta pianeggiante era anche occasione per una doppia festa tricolore, dato che lo scontato arrivo in volata lasciava ampie chance agli sprinter italiani.
Ad alzare le braccia sul traguardo è stato invece l'olandese Dylan Groenewegen (Jumbo), abile a insinuarsi tra i big e lasciare gli altri due gradini del podio rispettivamente a Caleb Ewan e a Peter Sagan. Quarto posto per Sonny Colbrelli e solo sesto lo sfortunato Elia Viviani, che ha sprintato con la gomma anteriore mezza sgonfia per una foratura. La cronaca della tappa si è confermata piatta come prometteva il suo profilo altimetrico e non sono bastate a ravvivarla alcune cadute, senza gravi conseguenze per le vittime, e la lunghissima fuga di due francesi, Stephane Rossetto e Yoann Offredo, ripresi ad una manciata di chilometri dal traguardo.
La regia è passata quindi nelle mani dei team dei velocisti, condotti a velocità folle verso il rettilineo dei verdetti. Viviani sembrava in grado di cogliere il suo secondo successo al Tour ma si è trovato con le armi spuntate: "Nell'ultima curva stavo per scivolare e mi sono accorto che avevo forato la ruota davanti - ha detto -. Ho provato a fare comunque la volata, un'incredibile sfortuna. Dispiace per la squadra, il treno era lì e avevamo pianificato tutto, ma ho portato a casa quel che ho potuto". Sagan ed Ewan ne hanno approfittato ma non abbastanza per evitare l'imperiosa rimonta di Groenewegen, che ha colto la quarta vittoria nella Grande Boucle e si è rifatto della brutta caduta rimediata nella prima tappa. Appena giù dal podio è rimasto invece Colbrelli.
Nella classifica a punti, ha allungato lo slovacco pluricampione del mondo, davanti alla coppia tricolore Colbrelli-Viviani. Domani Ciccone dovrà impegnarsi un po' di più per difendere i sei secondi di vantaggio che ha su Julian Alaphilippe, ex leader che ha tanta voglia di riprendersi almeno per un po' la maglia gialla. La tappa Macon-Saint Etienne, di 200 chilometri, è l'opposto di quella odierna, con sette gran premi della montagna e un continuo susseguirsi di salite e discese con l'ultimo scollinamento ad una dozzina di chilometri dal traguardo.
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