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Europei di ciclismo, Viviani oro azzurro: trionfa nella prova su strada

Elia Viviani

«Sono orgoglioso di me stesso, si è visto un nuovo Viviani e questa è una delle vittorie più belle della mia carriera». Se lo dice uno che ha vinto anche l’oro olimpico, nel 2016 a Rio, gli si può credere.

Il successo nella prova in linea individuale degli Europei, Elia Viviani lo considera un suo capolavoro, perché sulle strade di Alkmaar si è visto un ciclista diverso dal solito, «che accetta una gara dura e si mette in gioco e rischia fin da subito: vincere in questo modo è davvero bello, e ora non riesco a trovare le parole».

Sono quindi meritati i tanti complimenti che riceve, compresi quelli del presidente del Coni Giovanni Malagò. Ecco perché, battendo allo sprint il compagno di squadra alla Deuceninck, ed amico, Yves Lampaert l’azzurro taglia il traguardo alzando lo sguardo verso il cielo e puntando il dito verso le nuvole.

Viviani regala così all’Italia il quarto oro di questi Europei dal bilancio trionfale: 9 medaglie, di cui 4 del metallo più prezioso, una d’argento e 4 di bronzo. Risultati che vogliono dire il secondo posto nel medagliere alle spalle solo dell’Olanda padrona di casa.

La nazionale del ct Cassani («sono un uomo fortunato, perché ho avuto a che fare con dei ragazzi eccezionali», è il suo commento) ha corso con grande senso tattico in un percorso duro che ha richiesto grande lucidità e spirito di iniziativa: «Avevamo studiato le gare precedenti - spiega Viviani - e ci eravamo resi conto che il vento anche oggi avrebbe avuto un ruolo cruciale. Ma ho avuto le gambe giuste per rischiare, e questo ha pagato».

Nel giro iniziale di 46 km l’Italia non si è fatta cogliere impreparata, e ha risposto agli attacchi dell’Olanda. Quando mancavano 62 km all’arrivo il campione europeo uscente, Matteo Trentin, l’altra punta azzurra, ha scatenato una vera e propria battaglia andando all’attacco. Con lui altri dodici uomini, tra cui Simone Consonni, Davide Cimolai ed Elia Viviani.

Tra i fuggitivi l’Italia era quindi il team con maggior atleti presenti, mentre gli azzurri rimasti con il gruppo tamponavano i tentativi di rimonta da parte del plotone, agevolando così i compagni in fuga. Una fuga durata oltre 30 km, con Viviani uscito allo scoperto, nonostante il suo ruolo di velocista. Ma l’Italia ha giocato un altro jolly, perché a 26 km Elia Viviani è scattato e solo il belga Lampaert e il tedesco Ackermann gli sono rimasti a ruota.

Il belga è il meno veloce, e per questo ha tentato un attacco a 3 km dalla fine, ma Viviani è rientrato mentre Ackermann ha mollato perché non ne aveva più. Nella sfida tra Italia e Belgio negli ultimi 900 metri, Viviani ha innescato il turbo e ha vinto l’oro europeo, sigillo a un’ottima stagione che lo ha visto protagonista. Così ha fatto meglio anche della fidanzata Elena Cecchini, che nella gara delle donne, si era dovuto 'accontentare' dell’argento.

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