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Tennis, Kyrgios perde la testa a Cincinnati: offese all'arbitro e sputi

Nick Kyrgios

Offese all’arbitro, racchette in frantumi e anche sputi. L’australiano Nick Kyrgios ha ancora trasceso in campo nel torneo di Cincinnati, comportamento che ormai sembra un triste clichè e lo comunque poi sempre sconfitto sul campo e in balia delle inevitabili sanzioni da parte dell’Atp.

Nella partita del secondo turno del torneo vinta dal russo Karen Khachanov (6-7, 7-6, 6-2), Kyrgios se l’è presa con l'arbitro, a suo modo di vedere troppo fiscale nei suoi confronti durante il decisivo secondo set, arrivando poi a ritirarsi nello spogliatoio per fare a pezzi due racchette senza subire ammonizioni.

Al rientro, altri insulti all’arbitro e gesti di rabbia, mentre il terzo set gli scivolava via dalle mani. Reduce dalla vittoria a Washington, l’australiano n.27 al mondo è quindi tornato a preferire la sceneggiata, sprecando una volta di più quel talento che meriterebbe una maggior disciplina.

L’australiano è stato sanzionato con una multa di 113.000 dollari dall’Atp. La sanzione è la somma di otto multe che vanno dai tremila ai 20mila dollari per condotta antisportiva, offese verbali e oscenità udibili. L’Atp sta «esaminando ulteriormente» cosa è successo durante e immediatamente dopo la partita «per determinare se infliggere al giocatore multe aggiuntive o anche una squalifica».

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