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La nuova vita dell'ex Chelsea Petr Cech, debutto da sogno nell'hockey

Petr Cech

Non para più palloni ma dischi, tuffandosi non sull'erba ma sul ghiaccio, eppure Petr Cech - dopo l'illustre carriera tra Chelsea e Arsenal - sembra poter eccellere anche tra i pali delle piccole porte da hockey. Una sua vecchia passione, coltivata fin da bambino, che lo ha portato ad accettare settimana scorsa l'invito dei Guildford Phoenix, squadra della seconda serie del campionato inglese di hockey.

Nell'ultimo fine settimana, l'esordio. Che non poteva essere migliore: tre rigori parati, il titolo di "uomo partita", e la
vittoria della sua squadra contro lo Swindon Wildcats. A fine partita il 37enne portiere ceco è stato portato in trionfo dai suoi nuovi compagni, davanti ad un pubblico record per l'occasione, quasi mille spettatori. "Ho sempre amato l'hockey, ma durante la mia carriera non ho potuto giocare per ovvie ragioni. Ora ho la possibilità, e ho deciso di realizzare un mio vecchio sogno".

Ritiratosi dai campi la scorsa estate, dopo aver collezionato 443 presenze in Premier League (e 18 trofei), oggi Cech è un dirigente del Chelsea. Ma nel tempo libero torna a coltivare la sua passione di bambino. Una nuova vita che gli sta regalando inattese, non meno che intense, emozioni. "La gente crede che abbia già cambiato mestiere, ma non è così - ha voluto precisare l'interessato -. Continuo a lavorare per il Chelsea, ma nel tempo libero posso fare quello che mi piace di più, senza preoccuparmi dei possibili infortuni".

Entrato nello spogliatoio a campionato in corso, Cech è stato subito spedito in campo per via del clamore mediatico che il suo ingaggio aveva sollevato. Ma la classe è intatta, ed ha saputo  subito ricambiare la fiducia dell'allenatore nella sua partita d'esordio, parando tre rigori, di cui quello decisivo che ha regalato il successo per 3-2 agli shoot-out contro i Swindon Wildcats. Una prima volta superlativa, confermata dal titolo di miglior giocatore della sfida.

"Volevo vincere, questa era la cosa più importante e sono contento di esserci riuscito. Emozione? Mi sono sorpreso di non essere stato tropponervoso. Non sapevo cosa aspettarmi, quindi è stato bello vedere quanto velocemente il mio corpo si sia abituato. Giocare a hockey su ghiaccio era il mio sogno da bambino". Un sogno realizzato, ma che Cech spera di continuare a lungo.

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